Poste chiude 19 uffici in Abruzzo, 4 in provincia di Chieti
Trentacinque invece gli uffici interessati alla razionalizzazione, di cui 19 in provincia di Chieti. La Cisl: "Con questa iniziativa Poste dice addio ad una importante fetta di territorio"
Poste Italiane sta per chiudere 19 uffici in Abruzzo e procedere alla razionalizzazione di altri 35. Il piano, che riguarda tutto il territorio nazionale (400 uffici da chiudere e 600 da razionalizzare), è stato presentato nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali non senza polemiche, come segnala la Slp-Cisl.
CHIUSURE- Quattro gli uffici in provincia di Chieti interessati dalla chiusura: San Giacomo di Scerni, Guastameroli, Altino e Chieti 5 in piazza Venturi. In provincia dell’Aquila chiuderanno Aragno, Assergi, Cese, Torrone di Sulmona, Civita di Oricola. Provincia Pescara: Piccianello, Roccafinadamo; in provincia Teramo: Cologna, Faraone, Montepagano, Mutignano, Poggio Morello, Rocche di Civitella, Treciminiere.
RAZIONALIZZAZIONI - Gli uffici interessati alla razionalizzazione in provincia di Chieti sono 19: Ari, Carunchio, Celenza sul Trigno, Civitella Messer Raimondo, Lentella, Liscia, Montenerodono, Pennapedimonte, San Martino sulla Marrucina, Torrebruna, Palmoli, Pretoro, Schiavi d’Abruzzo, Carpineto Sinello, Roccaspinalveti, Bomba, Perano, Colledimezzo, Pietraferrazzana. In provincia dell’Aquila: Bugnara, Campotosto, Castel di Ieri, Però dei Santi, Ortona dei Marsi, Prata d’Ansidonia, Villavallelonga, Civitella Alfedena,Sant’Eusanio Forconese; in provincia di Pescara: Carpineto della Nora, Ripacorbaria, Caprara d’Abruzzo, Musellaro, Corvara; di Teramo: Pagliaroli, Silvi.
COLPITE LE FASCE PIU’ DEBOLI- “La chiamano razionalizzazione, ma è un altro importante taglio ai servizi sociali, quella che Poste Italiane, relativamente all’anno 2014, sta mettendo in atto in questi giorni” sottolinea il segretario Slp-Cisl Abruzzo-Molise Ezio Fosca. “Poco importa a Poste se nei mesi scorsi si è già provveduto a un drastico ridimensionamento degli uffici- aggiunge - anche in questo caso si andranno a colpire le fasce più deboli della realtà abruzzese, in particolare gli anziani che non avendo più un punto di riferimento nell’ufficio postale nel proprio centro si vedranno costretti a spostarsi presso altri comuni”. Sull’argomento la Cisl ha interessato anche il presidente regionale dell’Anci, La Penna, che sta attivando ogni iniziativa per sensibilizzare sull’argomento i politici provinciali, regionali e nazionali. Nei prossimi giorni l’Azienda invierà una comunicazione ai sindaci dei comuni interessati per comunicare i dettagli delle chiusure/razionalizzazioni.