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No Tax area: per Confcommercio è solo propaganda

L'organizzazione non ritiene sufficiente offrire sgravi di poche centinaia di euro agli imprenditori e ribadisce gli esempi di Lanciano e Vasto dove è stata messa a disposizione una quota di oltre 200 mila euro per incentivare l'apertura di nuove attività commerciali

“La No-tax area è un progetto che non aiuta davvero chi vuole aprire un’attività, ma che si legge solo come sterile propaganda”. E’ questa la definizione che Confcommercio Chieti dà al piano che prevede sgravi su Tarsu e Tosap per coloro che apriranno una nuova attività commerciale lungo via De Lollis e piazza Malta.

Confcommercio, a differenza di altre organizzazioni di categoria, non ha aderito e, attraverso le parole del presidente provinciale. Angelo Allegrino, spiega perché: “Avevamo chiesto al sindaco di rivedere questo progetto che, allo stato attuale, non serve a niente. Si offrono sgravi di poche centinaia di euro quando gli imprenditori, specie i giovani, hanno difficoltà immani di accesso al credito. Per questo- prosegue Allegrino- avevamo suggerito di fare ciò che si sta facendo a Lanciano e Vasto dove il Comune, le banche e la Camera di Commercio hanno messo una quota, per una somma complessiva di oltre 200 mila euro, proprio per incentivare, ma in concreto, l’apertura di nuove attività commerciali facendosi da garante con gli istituti di credito. Ecco cosa si doveva fare”.

Quanto alle accuse mosse dal sindaco Di Primio sabato in conferenza stampa Allegrino ribatte:  “Noi pensiamo e come ai nostri associati: in quattro anni le iscrizioni alla nostra associazione di categoria sono aumentate di ben 3 mila unità. Piuttosto è il sindaco che non pensa a Chieti dato che, sotto la sua amministrazione, la città sta smobilizzando del tutto e sta perdendo, in rapida successione, il 123° Reggimento Fanteria, l’ospedale militare senza dimenticare che non esiste un rapporto virtuoso con l’università D’Annunzio distante anni luce dalla vita quotidiana cittadina. Ci siamo fatti promotori di tante iniziative- conclude Allegrino- ma nessuno a palazzo d’Achille ha apprezzato i nostri sforzi profusi per un interesse collettivo. Chieti rischia di morire e non serve gettare solo fumo negli occhi alla gente”.  

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