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Economia Santa Maria Imbaro

Mario Negri Sud: la Provincia presenta il Piano di salvataggio

Definita dal presidente Enrico Di Giuseppantonio una vera e propria "road map" attraverso la quale, in sinergia con Regione Abruzzo e Mario Negri di Milano, si agirà per salvare il Consorzio

Il Mario Negri Sud è salvo. O almeno questa è l'intenzione della Provincia di Chieti, che stamane ha presentato una "road map", cioè un cronoprogramma attraverso il quale il presidente Enrico Di Giuseppantonio intende cercare di risollevare le sorti del Consorzio. Che, tanto per cominciare, non sarà più tale: entro maggio, infatti, si completerà la sua trasformazione in Fondazione scientifica, in quanto "questa è la forma giuridica più adatta per svolgere la ricerca - ha spiegato Di Giuseppantonio - La fondazione, non essendo a scopo di lucro, è dotata di una maggiore legittimità. Quindi questa trasformazione porterà solo benefici". Ma c'è di più: "La Provincia - ha aggiunto il presidente - ha deciso di donare al Mario Negri Sud l'immobile di Santa Maria Imbaro, che vale circa 20 milioni di euro. E' come se questi soldi venissero destinati dall'Ente alla ricerca. Chiaramente, da oggi in poi, sarà necessaria una gestione oculata delle risorse di questo Consorzio, che rappresenta un patrimonio per tutto l'Abruzzo, non solo per il territorio teatino". Attualmente i debiti del Mario Negri Sud ammontano a 1.800.000 euro. L'azione dovrà necessariamente essere sinergica, ed è per questo che i tre soci (il Mario Negri di Milano, la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo) adotteranno ciascuno una propria delibera. In particolare, entro il 28 febbraio verrà deliberata la copertura delle perdite pregresse. In tale maniera si consentirà al Mario Negri Sud di ripartire senza debiti, così da non essere subito aggredito dai creditori. Il 10 maggio i periti incaricati concluderanno le perizie di stima per definire l’esatto valore dell’immobile, sul quale ci sarà un vincolo modale, cioè la Fondazione non potrà nè venderlo nè destinarlo ad altre finalità. 

Cinque giorni dopo ci sarà la firma che sancirà un nuovo inizio per questa realtà tutta abruzzese nel campo della ricerca. Non va dimenticato che la Provincia ha una partecipazione diretta pari al 15% e che il consigliere regionale Emilio Nasuti fa parte del cda. Proprio Nasuti aveva appoggiato, nelle scorse settimane, una lettera aperta che i lavoratori avevano scritto per denunciare la situazione nella quale erano costretti a operare: "Bene hanno fatto i dipendenti del Mario Negri Sud a rimarcare ancora una volta le difficoltà in cui versa l'istituto di ricerca - aveva detto Nasuti - ma va anche precisato che la Regione non solo ha fatto tutto quello che aveva assicurato, ma ha anche rafforzato gli impegni a sostegno della struttura. Nella Finanziaria 2012 è previsto un ulteriore stanziamento di 200mila euro a favore del Negri Sud. Fondi che si vanno ad aggiungere a 1.150.000 euro già erogati lo scorso anno". Quando facciamo notare a Di Giuseppantonio che la Provincia sembra aver "accelerato" sulla questione Mario Negri dopo questa missiva, lui risponde senza esitazione: "Ci eravamo mossi già prima che arrivasse questa lettera. Il nostro impegno è sempre stato sotto gli occhi di tutti. Credo che, più che altro, questa lettera fosse rivolta alla Regione. Noi teniamo al Negri Sud e non vogliamo che il sacrificio fatto dalle precedenti amministrazioni venga ora vanificato". 

Per il futuro, Di Giuseppantonio ha le idee chiare: “Quest'area va trasformata in un campus, come era stato stabilito più di 30 anni fa, nel momento della sua nascita”. In ultimo, Di Giuseppantonio ha voluto rivolgere un ringraziamento a Paolo Sisti e Federico Fioriti, che sono stati delegati dal presidente a seguire tutta la vicenda. I lavoratori del Negri Sud, presenti alla conferenza stampa, sono sembrati più sereni di qualche giorno fa: “Eravamo stanchi delle parole – hanno detto – e chiedevamo i fatti. Continuiamo a pensare di poter essere una realtà radicata nella Provincia di Chieti e in Abruzzo, con riconoscimenti istituzionali e di opinione pubblica almeno pari a quelli che ci vengono da altre Regioni ed istituzioni, del Nord e del Sud Italia. Veniamo ritenuti un Centro di Ricerca di prima fascia in Italia, a un alto livello qualitativo. Vogliamo che questo ci venga riconosciuto e che non sia dimenticato”.

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