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Economia Santa Maria Imbaro

Mario Negri Sud: consiglio provinciale approva il documento salva fondazione

Consiglio monotematico in Provincia a Chieti: l'ordine del giorno approvato impegna il presidente a garantire una sostanziale discontinuità gestionale e sollecitare la regione Abruzzo a finalizzare uno stanziamento finanziario costante

Il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità il documento proposto dal centrosinistra per la salvaguardia della fondazione  Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro. Qui la crisi finanziaria morde e gli esuberi in programma potrebbero riguardare dai 30 ai 60 lavoratori.

Ieri (lunedì 7 aprile) in provincia a Chieti si è tenuto il consiglio monotematico: assenti in aula il consigliere delegato dalla regione Abruzzo nel Cda della fondazione, Emilio Nasuti, e il direttore scientifico del negri Sud, il dottor Tognoni.

In sostanza l’ordine del giorno approvato impegna il presidente della Provincia di Chieti a garantire una sostanziale discontinuità gestionale rispetto alla gestione precedente relativa al vecchio consorzio, la sollecitazione alla regione Abruzzo a finalizzare uno stanziamento finanziario costante, l’immediato adeguamento statutario, il riconoscimento di una crisi occupazionale specifica per il mondo della ricerca da trattare alla stregua di qualsiasi altra crisi industriale. “Abbiamo accertato  - spiega Camillo D’Amico (Pd) a nome dei capigruppo consiliari di opposizione- che il debito del vecchio consorzio si è trascinato tutt’intero sulla fondazione nonostante ci fosse stato assicurato un azzeramento dove ogni socio si sarebbe fatto carico della propria quota parte, così come hanno fatto la provincia di Chieti e la regione Abruzzo e non il Mario Negri di Milano. Si è chiaramente evidenziato che da circa tre anni non vengono affidati progetti nuovi alla struttura di Santa Maria Imbaro da parte della casa madre confermando voci e sospetti circa disegni di abbandono del territorio abruzzese. E’ apparso chiaro – aggiunge  - che la gestione della CIG a carico dei dipendenti e ricercatori è stata fata in maniera discrezionale senza la necessaria rotazione, che il piano di rilancio è macchiato della minaccia di 60 licenziamenti senza un serio piano scientifico di rilancio”.

Il presidente Di Giuseppantonio, alla luce della situazione attuale, ha chiesto la convocazione del Consiglio di Amministrazione per discutere dell’ordine del giorno approvato.

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