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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

"Non siamo un accessorio alla realizzazione di opere pubbliche: pagateci", gli architetti scrivono a D'Alfonso

Il balletto delle percentuali irrita gli architetti che invitano la Regione a "preservare la dignità dei lavoratori e a rispettare le norme"

E' guerra tra gli Ordini degli architetti di ciascuna provincia abruzzese e la Regione sui compensi dovuti ai professionisti nell'ambito delle linee di finanziamento regionali.

"Importi stabiliti dalla Regione in base ad un balletto di percentuali che non trova riscontro nella normativa vigente - sottolineano - e che porta le stazioni appaltanti a calcolare importi per progettazione, direzione lavori, spese tecniche varie, non conformi a quelli previsti dal D.M. 17/06/2016".

Con una nota che la Federazione degli Ordini degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori delle regioni Abruzzo e Molise, firmata anche dai presidenti dei quattro ordini provinciali abruzzesi, ha inviato al Governatore Luciano D'Alfonso, i professionisti invitano la Regione al rispetto delle norme e della dignità e professionalità dei tecnici riportando il progetto al centro del processo di realizzazione di opere pubbliche.

"I professionisti abruzzesi - si legge - non ci stanno più ad essere considerati necessario, ma fastidioso, accessorio alla realizzazione di opere pubbliche, accessorio da retribuire il meno possibile senza tenere conto della qualità delle prestazioni. Il problema, in realtà, non è solo abruzzese, viste le recenti pronuncie del Consiglio di Stato, che ha ritenuto legittimo l'affidamento di servizi di pianificazione al costo simbolico di un euro, e per questo la Rete delle Professioni Tecniche ha organizzato, per il prossimo 30 novembre, una manifestazione a Roma per chiedere l'equo compenso per le prestazioni professionali".

Ricorsi

Gli architetti non dicono solo "basta ad una prassi che, nelle stanze della Regione, è andata fin troppo avanti, ma minacciano ricorsi ai bandi del masterplan, ricorsi che sono già iniziati con l'impugnazione, presso il Tar Abruzzo, del bando per i servizi tecnici per il recupero della fortezza di Civitella del Tronto, e sono pronti a portare la problematica a livello nazionale, in tutte le sedi opportune.

Numerose, in passato - ricordano gli Ordini abruzzesi - sono state le sollecitazioni inviate al Governatore, tutte senza risposta; ora è arrivato il tempo di passare ai fatti".

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