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Inps e Inpdap, continua lo stato di agitazione contro tagli e privatizzazione

A Chieti, Lanciano e Vasto prosegue la protesta di 250 lavoratori contro i tagli agli enti previdenziali stabiliti dalla Legge di Stabilità. Decine di dipendenti rischiano la mobilità. Qualcuno domani sarà a Roma al No Monti Day

Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori Inps e Inpdap contro il Disegno di Legge di Stabilità varato dal Governo che prevede, tra l’altro, il taglio di ulteriori 300 milioni di euro agli enti previdenziali, prelevandoli dal salario dei dipendenti.

Nelle sedi Inps di Chieti, Lanciano e Vasto e all’ex Inpdap da una settimana si tengono assemblee quotidiane che incontrano l’appoggio degli utenti, intenzionati anche loro a difendere la previdenza pubblica.

“Si tratta infatti di un taglio che va a colpire le risorse destinate principalmente agli obiettivi di lotta all’evasione ed elusione contributiva, nonché quei progetti di lavoro che assicurano la corresponsione in tempi brevi delle prestazioni a pensionati, disoccupati, cassintegrati e mobilitati” ha spiegato Silvio Di Primio (Usb) nella conferenza stampa congiunta con le altre sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Cisal) e la RSU Inps di fronte agli uffici in via Spezioli, tappezzati di striscioni. INPS: Istituto Nazionale Previdenza Svanita, l’ironico acronimo scritto a caratteri grossi su uno di questi.

La Legge di stabilità prevede anche il blocco dei contratti nazionali fino al 2018, l'eliminazione dell'indennità di vacanza contrattuale e il dimezzamento della retribuzione nei giorni di fruizione della Legge 104/92 per i dipendenti pubblici.

“Già con la spending review – osserva Di Primio – gli enti previdenziali in Italia dovranno ridurre il proprio personale di circa 4000 unità, passando dagli attuali 33000 dipendenti a circa 29000 e verranno così messi nelle condizioni di non funzionare e quindi da privatizzare completamente. Questo taglio di personale nelle sedi della provincia di Chieti riguarderà circa 35–40 persone che verranno collocate in mobilità o in pensione, se avranno i requisiti”.

Nella mobilitazione in corso a Chieti e in provincia sono coinvolti circa 250 lavoratori. Continueranno a riunirsi in tutte le sedi previdenziali fino all’assemblea nazionale, quando ci sarà il presidio davanti al Parlamento, nel giorno della discussione della Legge di Stabilità 2013. In programma a Chieti anche altre forme di protesta più fantasiose, "come la messa in scena dell'impiegato fantasma dello sportello fantasma" rivela ancora Di Primio. I servizi alle categorie sono comunque garantiti anche in questa fase più delicata.

Intanto i sindacati hanno già avviato le procedure per organizzare a novembre uno sciopero nazionale del settore. E domani una trentina di dipendenti dell’Inps teatina prenderà parte alla manifestazione di Roma, il “No Monti day” . 

Stato di agitazione all'Inps: gli striscioni al Theate Center

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