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Economia

Gestione dell’acqua, la Cisl: un problema infinito che l’Abruzzo non ha il coraggio di affrontare

CISL Abruzzo e FEMCA regionale lanciano ancora un forte allarme sulle drammatiche condizioni del Servizio Idrico Integrato

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

La CISL Abruzzo, insieme alla FEMCA Regionale, hanno più volte lanciato un forte allarme sulle drammatiche condizioni del Servizio Idrico Integrato. “Abbiamo richiesto un immediato cambiamento, ma, ad oggi, siamo stati inascoltati,-  dichiarano i due Segretari della CISL e della FEMCA AbruzzoMolise, Maurizio Spina e Donatino Primante, infatti la situazione delle Ato e delle Società di Gestione diventa ogni giorno più ingovernabile”. Un’analisi evidenziata più volte anche dallo stesso Commissario, Ing. Pierluigi Caputi..
        “In questi mesi la situazione si è aggravata ulteriormente: si rischia di arrivare  all’oggettivo collasso del Servizio Idrico Integrato, denunciano la CISL e la FEMCA CISL Abruzzo, anche a causa del “silenzio” della classe politica tutta, da destra e da sinistra, compreso i comuni, nonostante quest’ultimi abbiano un potere di gestione. La Regione Abruzzo, di fronte a questo dissesto di un servizio pubblico essenziale, non può rimare a guardare ma deve delineare gli indirizzi della riforma superando i localismi e lasciando ai comuni solo il potere di controllo e non gestionale delle Società”.
I due Segretari chiedono alla Regione Abruzzo che venga costituita un'unica società pubblica, che faccia proprie le buone pratiche presenti, che sia radicata sul territorio, gestita con efficienza ed economicità, con l'individuazione di manager all'altezza della gestione industriale del servizio e legato ai risultati, al fine di dimostrare, che il servizio pubblico può essere un'opportunità per la collettività.
        “La gestione dell'acqua rimane un esempio emblematico di un vecchio modo di gestire la cosa pubblica: è ora di dire basta ai clientelismi attraverso le assunzioni e l’esternalizzazione dei servizi, - continuano Spina e Primante”.
        La recente sentenza emessa sul CAM di Avezzano, obbliga i Comuni ad iscrivere a bilancio le perdite della Società di gestione. In questo modo i bilanci comunali rischiano il dissesto finanziario. I cittadini si troveranno di fronte ad un doppio aumento delle tariffe: quelle comunali, per risanare i bilanci dell’Ente, e quelle dell’acqua per risanare le Società. Una prospettiva assolutamente inaccettabile anche alla luce dell’ inserimento in bilancio del patrimonio infrastrutturale e delle reti, che la Legge  non riconosce alle Società di Gestione. Le stesse vicende ACA, con l’intervento della Magistratura, confermano l’eccessiva presenza della politica nella gestione, che deve essere assolutamente rimossa.
        “Il tempo delle riflessioni e dei ripensamenti è finito bisogna muoversi prima che a rimetterci siano sempre gli stessi, lavoratori e cittadini, e che si arrivi alla privatizzazione dell’acqua a causa di un’”allegra” gestione di un bene pubblico. La Regione Abruzzo deve convocare, al più presto, un Consiglio straordinario sul Servizio Idrico Integrato e deve assumere le decisioni necessarie di riforma del servizio, concludono Maurizio Spina della CISL Abruzzo e Donatino Primante della FEMCA AbruzzoMolise”.

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