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Allergeni nei menù, a Chieti software e sportello informativo

La Confcommercio attiva un software e istituisce uno sportello informativo sui nuovi adempimenti a carico dei ristoratori del territorio

La Confcommercio di Chieti attiva un software e istituisce uno sportello informativo sui nuovi adempimenti a carico dei ristoratori del territorio, che prevedono di specificare, per iscritto, l’elenco degli ingredienti, con il calcolo dei possibili allergeni, contenuti nei piatti somministrati per mettere in guardia gli utenti da possibili e fastidiose allergie. E’ stato quindi messo a punto un software esplicativo che agevola le modalità con cui bisogna attuare le ultime imposizioni ministeriali : iristoranti, nello specifico, devono fornire al cliente di turno, obbligatoriamente, informative sugli allergeni presenti nelle pietanze somministrate di volta in volta.

“Una fatica immane dal momento che, attualmente, le informazioni devono essere scritte. Ad oggi manca ancora una circolare interpretativa in grado- afferma Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti- di fare chiarezza completa sull’argomento e precisare gli obblighi dei ristoratori e, soprattutto, le sanzioni che rischiano nel caso in cui non si dovessero adeguare alla nuova normativa ministeriale”.

 In questa prima fase di confusione generale Confcommercio ha pensato bene di supportare la categoria grazie alla Fipe che ha ideato un software per i ristoranti della provincia di Chieti. “E’ utile- aggiunge Tiberio- per una facile identificazione degli allergeni contenuti nei prodotti alimentari preparati. Basta digitare il piatto preparato e, in automatico, viene calcolata la presenza degli eventuali allergeni tipo pesce, glutine e quant’altro possa causare allergie”.  Confcommercio ha attivato anche uno sportello informativo ad hoc sulla problematica e, a breve, organizzerà una serie di incontri formativi, aperti ai soli soci dell’associazione di categoria, nelle sedi di Chieti, Francavilla al Mare, Ortona, Lanciano e Vasto. “A nostro avviso- conclude  Tiberio- bisognerebbe lasciare all’esercente la scelta di come comunicare alla propria clientela gli allergeni presenti nelle pietanze che costituiscono i vari menù presenti nei ristoranti. Altrimenti i ristoratori saranno costretti davvero agli straordinari in un periodo storico già di per sé difficile per il commercio”.

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