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Economia

Crescono pochissimo le imprese del chietino, ma non va meglio nel resto d'Italia

Movimprese ha calcolato il rapporto tra iscrizioni e cessazioni relativo al quarto trimestre del 2019

La provincia di Chieti ha un tasso di sviluppo maggiore che nel resto d'Italia. È il dato più significativo dell'indagine di Movimprese, che traccia il quadro su natalità e mortalità delle imprese italiane registrate nelle Camere di commercio. 

Nel quarto trimestre del 2019, le province di Chieti e Pescara (la Camera di commercio è stata unificata) sono rimaste ferme con un tasso di crescita, calcolato come il rapporto tra iscrizioni e cessazioni (al netto delle cessazioni d'ufficio), dello 0,03%, leggermente inferiore al terzo trimestre dell’anno (in cui si era registrato un tasso di crescita dello 0,23%) ma comunque superiore sia alla media nazionale (-0,16%) che a quella dell'Abruzzo (- 0,14%).

Al 31 dicembre 2019 operano nelle due province di Chieti e Pescara 70.856 imprese, lo 0,7% in meno di un anno fa. In partiolare, in provincia di Chieti sono attive 39.413 imprese e lo stock complessivo è composto per il 70,7% da imprese individuali, per il 17,8% da società di capitali, da un 9,4% di società di persone e per il 2,1% da altre forme societarie.

Nel trimestre appena trascorso, il saldo tra imprese nate e cessate è complessivamente positivo di 24 unità (+ 36 in provincia di Pescara e – 12 in provincia di Chieti).

Nel IV trimestre 2019 sono nate 989 imprese, di cui 458 in provincia di Chieti Chieti, il risultato più basso tra tutti i trimestri dell’anno 2019. Le cessazioni (non d’ufficio) sono state 953, 458 in provincia di Chieti, un livello negativo, superiore rispetto al terzo trimestre 2019, ma molto inferiore al valore del primo trimestre 2019.

A livello regionale nel quarto trimestre 2019 si registra una contrazione delle imprese attive rispetto al corrispondente trimestre dell’anno 2018 di 579 unità pari allo 0,5%,  passando da complessive 127.122 imprese a 126.543, riduzione avvertita soprattutto in agricoltura (-364), attività manifatturiere (-183), costruzioni (-233) e commercio (-341), sebbene quest’ultimo settore sia quello che abbia registrato un maggior numero di iscrizioni; meglio invece il settore dei servizi con le attività immobiliari (+ 92), attività professionali (+101) e attività di noleggio e agenzie di viaggio (+157).

"La Camera di Commercio Chieti Pescara – commenta il presidente Gennaro Strever – sta orientando la sua strategia su due asset specifici: impresa 4.0 e valorizzazione turistica, in perfetta linea con il mercato che registra dei segnali positivi nei settori legati ai servizi ed ai viaggi. È obbligatoria, invece, una riflessione in merito alla forte flessione registrata dall’agricoltura nonostante le tipicità agroalimentari rappresentino una voce importante per la ripresa economica”.

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