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Studieranno negli Stati Uniti, poi torneranno alla d'Annunzio: prestigioso riconoscimento per due ricercatori dell'università

Eleonora Aruffo e Alberto Granzotto, oggi impegnati presso il CeSi-Met, si occuperanno rispettivamente dello studio sui cambiamenti climatici e del ruolo dei processi infiammatori nella malattia di Alzheimer. Dopo un periodo ad Harvard e in California torneranno a Chieti

Due giovani ricercatori dell’università degli studi “Gabriele d’Annunzio” hanno ottenuto importanti finanziamenti per proseguire all’estero e poi ancora in Italia i rispettivi progetti di ricerca che li vedono impegnati oggi presso il CeSi-Met (Centro di eccellenza per lo Studio dell’Invecchiamento e la Medicina Translazionale). 

Si tratta dei dottori Eleonora Aruffo e Alberto Granzotto, che sono risultati tra i 1.351 ricercatori premiati con la borsa “Marie-Sklodowska Curie”, uno dei più prestigiosi riconoscimenti europei per la ricerca scientifica, che ha lo scopo di formare la nuova generazione di ricercatori. 

All’edizione di quest’anno hanno partecipato 9.830 ricercatori da tutta Europa. Il budget stanziato dalla Commissione Europea per il 2019 era di 273 milioni di euro. Eleonora Aruffo e Alberto Granzotto si sono assicurati delle Global fellowships di circa 270.000 € che finanzieranno un periodo di ricerca all’estero più un anno per il ritorno in Italia e il trasferimento delle conoscenze acquisite presso la “d’Annunzio”. 

Eleonora Aruffo, con un progetto coordinato dal professor Piero Di Carlo, direttore laboratorio di Fisica-Chimica dell'atmosfera e climatologia del CeSi-MeT dell’università “ d’Annunzio” andrà all’università di Harvard dove condurrà un progetto di ricerca che si prefigge lo scopo di studiare il ruolo del particolato secondario (ovvero non emesso direttamente, ma originato da reazioni chimiche in atmosfera) nei cambiamenti climatici. Alberto Granzotto, con un progetto coordinato dal professor Stefano Sensi, direttore del laboratorio di Neurologia Molecolare del CeSi-Met, andrà per due anni presso il Department of Neurobiology and Behavior dell’Università della California-Irvine. Il suo progetto di ricerca ha lo scopo di investigare con tecniche d’avanguardia (cellule staminali e editing genetico) il ruolo dei processi infiammatori nella malattia di Alzheimer. 

“Queste sono notizie buone - commenta il rettore della “d’Annunzio”, Sergio Caputi - che testimoniano la qualità della ricerca che si svolge nei nostri laboratori grazie alle capacità dei nostri giovani e alla competenza dei nostri docenti che li seguono e li sanno valorizzare come meritano. E’ certamente questo uno dei modi migliori per essere un Ateneo presente da protagonista a livello internazionale”.      
 

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