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Commercio: crollano i consumi, saldi invernali -3%

Indagine quinquennale di Confesercenti: il settore trasporti è quello che sta messo peggio, seguito dall'abbigliamento. I consumi in provincia di Chieti sono aumentati solo nei settori sanitari e nella comunicazione

Crollati i consumi in provincia di Chieti nel quinquennio 2007-2013 con vertiginosi segni meno che riguardano in particolare trasporti, abbigliamento e tabacchi. Lo dice un’indagine effettuata dal Centro studi di Confesercenti: il settore trasporti è quello che sta messo peggio con un-22,7% fatto registrare nel 2007-2013, seguono a ruota l’abbigliamento e le calzature con un -22,5% di volume di affari toccato in appena cinque anni.

In picchiata anche la vendita di bevande alcoliche e tabacchi, con un -15,2%, e di mobili e oggetti per la casa che chiudono con un -10,5%. In discesa verticale poi, secondo lo studio di Confesercenti, le vendite di prodotti alimentari e di bevande non alcoliche, -9,3%, e le spese in alberghi e ristoranti di Chieti e provincia (-8,5%). Nell’ultimo quinquennio si è speso meno anche per l’istruzione (-4,4%) e per ricreazione e cultura (-2,5%).

Sono invece saliti i consumi per la sanità (+8,2%) e per le comunicazioni (+5,7%).

IL PUNTO SUI SALDI - La crisi dei consumi non accenna a placarsi come testimoniano anche i saldi invernali appena archiviati.  “Le prime due settimane- afferma Lido Legnini, direttore provinciale Confesercenti Chieti- hanno mostrato un incremento anche del 10% rispetto al 2013 ma nel corso delle settimane successive l’andamento generale ha cancellato la buona partenza. Non a caso le vendite sono simili a quelle dello scorso anno con un piccolo decremento complessivo quantificabile in un 3%. L’augurio è che si sia toccato il fondo e che dai prossimi mesi i consumi tornino a far registrare segni positivi in provincia di Chieti”.

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