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Economia

Crisi: chiuse 149 attività commerciali a Chieti nel primo trimestre 2012

Dati Unioncamere: il colpo maggiore è stato ricevuto dal commercio, che in Abruzzo chiude il primo trimestre 2012 con -929 imprese nel saldo fra aperture e chiusure

L'Abruzzo della crisi ha visto chiudere nei primi tre mesi del 2012 ben 5 mila 130 aziende. Lo affermano i dati di Unioncamere, sottolineando come quello che è appena passato sia stato per le piccole e medie imprese abruzzesi il trimestre peggiore dal 1995. Nel 2011, sempre all'inizio dell'anno, erano state chiuse 4.227 aziende.

Com'era prevedibile è stato soprattutto il commercio a ricevere il colpo maggiore: in provincia di Chieti si è registrata una perdita di 149 attività commerciali, su -929 imprese in Abruzzo nel saldo fra aperture e chiusure, ma è la provincia di Pescara  ad aver avuto più perdite: - 442.

Tra le quattro province Chieti è quella che ha perso meno aziende artigianali: 108, a fronte delle 744 in tutta la regione: Teramo -338, L'Aquila -170, Pescara -126.

Regge a stento il turismo, compresi ristorazione e pubblici esercizi, anche se Chieti ha perso ben 53 attività all'inizio dell'anno (il saldo in Abruzzo è -191), seconda solo a Teramo, che lascia sul campo 79 aziende, seguono Pescara (39) e L'Aquila (20).

Un trimestre drammatico, le imprese sono strozzate da una concentrazione di imposte, tasse, minori incassi e difficoltà di ottenere finanziamenti: un mix micidiale che le spinge verso la chiusura. Ma è necessario ripartire, ricette efficaci alla mano. Per Confesercenti "lo sblocco dei fondi per facilitare l'accesso al credito, in una situazione di così grave emergenza economica, deve diventare senza mezzi termini la priorità assoluta della comunità abruzzese, da risolvere nel giro di pochi giorni".

 

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