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Economia

Chieti città meno cara in Abruzzo per gli asili nido, sesta in Italia

Secondo un'indagine di Cittadinanzattiva la retta dei nidi comunale è di 162 euro, contro i 330 di Pescara. Ma mancano i posti: quasi la metà delle domande viene respinta, il dato peggiore nella regione

Iscrivere i figli agli asili nido della provincia di Chieti può essere conveniente. Da un’indagine dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, infatti, emerge che i genitori dei piccoli teatini pagano 162 euro di retta mensile contro una media regionale di 255 e una nazionale che arriva a 302. Niente a che vedere con Pescara, che raggiunge addirittura 330 euro mensili. Tariffe che resistono invariate dall’anno scolastico 2006-2007.

Lo studio ha preso in considerazione una famiglia tipo di 3 persone, con un reddito lordo di 44.200 euro. Gli asili comunali esaminati sono quelli che prevedono il tempo pieno: nove ore di frequenza dal lunedì al venerdì. Le rette teatine regalano alle famiglie un risparmio considerevole: basti pensare che la spesa media mensile di una famiglia per la retta del nido comunale impegna il 12 per cento della spesa media mensile totale.

Chieti si classifica sesta fra le città italiane in cui gli asili nido costano meno. La più economica è Catanzaro (80 euro), seguita da Vibo Valentia (93), Cagliari (133), Roma (146) e Reggio Calabria (158). Se la più estesa provincia abruzzese salva il portafogli, però, non è altrettanto virtuosa per quanto riguarda il numero di posti disponibili. Secondo i dati di Cittadinanzattiva, infatti, quasi la metà delle domande, il 49 per cento, viene respinta. I venti asili della provincia (quattro a Chieti), per un totale di 769 posti, non bastano ad ospitare i piccoli, che vengono poi affidati a strutture private ben più costose. Un dato peggiore rispetto alla media nazionale; in Italia, infatti, il 25 per cento delle domande finisce mediamente in lista d’attesa, contro il 27 per cento nella nostra regione.

A dispetto di chi lancia allarmi su crisi demografiche e tassi di nascita zero, i piccoli abruzzesi non riescono a trovare un nido pubblico che li ospiti. La regione esce sconfitta anche per quanto riguarda la copertura potenziale: confrontando il numero di posti disponibili e quello dei bambini fino ai 3 anni residenti in Abruzzo, emerge che solo il 4,6 per cento dei piccoli potrebbe iscriversi ad un asilo nido comunale. La media nazionale raggiunge invece il 6,2 per cento.

Secondo Antonio Gaudioso, vicesegretario generale e responsabile delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, in tema di asili nido comunali il nostro Paese “sconta un ritardo conclamato. C’è un enorme scarto tra le esigenze delle famiglie e la reale possibilità di soddisfarle. I tagli previsti dall’attuale manovra finanziaria – conclude – non faranno che peggiorare la situazione dal punto di vista della qualità del servizio e dei costi”.

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