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Economia

L’Abruzzo apre all’insediamento di nuovi centri commerciali: coro di no delle associazioni di categoria

I consiglieri regionali Marcozzi e Smargiassi: “D’Alfonso non promulghi la legge. Pronta segnalazione al consiglio dei ministri”

Appello del M5S e delle associazioni di categoria Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti e Casa artigiani contro l’apertura di nuovi centri commerciali in Abruzzo dopo l’approvazione della legge - nella scorsa seduta di Consiglio regionale - che aprirebbe la strada all’insediamento di nuovi centri commerciali e gallerie commerciali. 

A capo della protesta i consiglieri regionali cinque stelle Marcozzi e Smargiassi: “La maggioranza di questo governo regionale – dicono - ancora una volta dimostra di non avere una visione del futuro, dell’economia di questa regione e del suo territorio”. Secondo i consiglieri regionali M5S, infatti, “il progetto di legge avente ad oggetto Norme per il migliore utilizzo delle aree industriali degli ex-consorzi non sarebbe altro che “un colpo di coda pre-estivo per trasformare le aree industriali degli ex-consorzi confluite  in ARAP, in aree destinate all’insediamento di strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere, aree commerciali e altri usi di dubbia utilità sociale”.

I consiglieri M5S chiedono al presidente Luciano D’Alfonso, "di non promulgare questa legge e non costringerci a segnalare al Consiglio dei Ministri l’evidente illegittimità costituzionale del testo approvato in Consiglio. Riteniamo che l’Abruzzo, stante l’elevato livello di concentrazione di centri commerciali già presenti sul territorio, debba evitare qualunque provvedimento che possa incentivare insediamenti di questo tipo. Abbiamo bisogno di tornare a valorizzare i centri storici, i negozi di vicinato e non, al contrario, assecondare le mire di qualche speculatore che non farà altro che desertificare le nostre città. Lo stesso vale per le strutture ricettive. Che senso ha” si domandano Marcozzi e Smargiassi “favorire la costruzione di strutture alberghiere o extra alberghiere in aree industriali, quando tutte le realtà più lungimiranti programmano il governo del territorio cercando di valorizzare i centri storici?”

Le associazioni 

“Il progetto di legge - commenta Daniele Erasmi, presidente regionale di Confesercenti Abruzzo,  - di fatto stravolge uno dei cardini della riforma tanto attesa nella nostra Regione. Un progetto che rischia di essere apripista della più grande speculazione finanziaria ai danni del commercio urbano da almeno 20 anni a questa parte. Ringraziamo il gruppo consiliare del M5S per aver accolto l’accorato appello della nostra associazione a bloccare o abrogare l’ennesima sveltina su possibili nuovi centri commerciali addirittura su aree industriali”.

“Ci vediamo costretti a disapprovare senza se e senza ma la nuova legge regionale - aggiunge Marisa Tiberio, vicepresidente regionale di Confcommercio Abruzzo - Se qualcuno vuole giocare con noi al gioco delle tre carte non ci stiamo e non ci saremo ad avallare questa proposta di legge. Chiediamo al presidente D’Alfonso e all’assessore Lolli di bloccare un atto che danneggerebbe un settore già gravemente in crisi come il terziario di mercato che ha dovuto subire per decenni le conseguenze nefaste di scelte miopi che sono andate esattamente nella direzione contraria dell’interesse dell’intero Abruzzo, della sua economia, del lavoro e dell’occupazione".
 

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