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Cronaca

Agricoltore ucciso a Casalbordino, il Wwf : la vigilanza antibracconaggio non esiste

Il dramma di Casalbordino riporta all'attenzione il fenomeno allarmante del bracconaggio venatorio. "La ubiquitaria presenza dei cinghiali ha aumentato il numero dei cacciatori che premono il grilletto in tempi, modi e luoghi vietati dalla legge"

Il dramma di Casalbordino, dove pochi giorni fa un uomo è stato ucciso da un colpo di fucile sparato da un cacciatore di cinghiali, riporta all'attenzione il fenomeno allarmante del bracconaggio venatorio.

Il Nucleo Provinciale di Chieti del Wwf denuncia l’assenza di una vigilanza antibracconaggio notturna in zona e invita le autorità pubbliche a non ignorare quanto accaduto per far si che queste assurde morti legate al bracconaggio venatorio cessino definitivamente. “Noi stesse guardie giurate volontarie ambientali temiamo per la nostra incolumità durante i controlli notturni o al crepuscolo - dichiara Claudio Allegrino, coordinatore delle Guardie Giurate Volontarie del WWF- La ubiquitaria presenza dei cinghiali ha aumentato il numero dei cacciatori che premono il grilletto in tempi, modi e luoghi vietati dalla legge”.

Già dal 2001 il Wwf, con il dossier “il bracconaggio in Abruzzo” aveva denunciato le gravi carenze nella vigilanza venatoria nel territorio regionale e nella Provincia di Chieti in particolare.

E’ risaputo che il Corpo di Polizia Provinciale di Chieti si trova a operare in pessime condizioni con personale assolutamente carente sul piano numerico e privo di mezzi idonei per arginare gli illeciti ambientali e venatori.

“Nonostante le rassicurazioni da parte dell’amministrazione provinciale nulla è stato fatto concretamente per migliorare la situazione – continua Allegrino - Nella maggior parte dei turni di lavoro, considerando ferie, permessi, malattie, servizi di rappresentanza, compilazione di atti d’ufficio, altre competenze, una sola pattuglia della Polizia Provinciale è presente sul territorio a coprire l’intera estensione della Provincia di Chieti: 104 comuni e 5.172 Kmq. Solo questo dato rende bene l’idea di come l’amministrazione provinciale di Chieti non ha assolutamente il controllo del proprio territorio”.

Anche il Corpo Forestale dello Stato versa in condizioni operative simili a quelle  della Polizia Provinciale: parte dei Comandi Stazione è aperto solo metà giornata e la vigilanza antibracconaggio non rientra tra le priorità di servizio.

Allegrino si appella al Prefetto di Chieti affinchè il Comitato per l’ordine e la Sicurezza Pubblica introduca nella programmazione anche la vigilanza notturna antibracconaggio nelle campagne e nei boschi della nostra provincia. “E’ importante fare l’impossibile perché simili tragedie non avvengano mai più”.

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