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I familiari delle vittime di Rigopiano per la prima volta nell'area dell'hotel

Dopo 18 mesi i familiari delle vittime di Rigopiano si sono ritrovati per la prima volta sui resti dell’hotel ormai bonificato per una messa. Tanta la commozione fra i parenti delle vittime e cittadini

Dopo 18 mesi dalla tragedia ieri per la prima volta i parenti delle vittime si sono ritrovati all'interno dell'area dell'hotel Rigopiano, che era stata sottoposta a sequestro, dove è stata celebrata un messa, officiata dal parroco di Farindola, in memoria delle 29 vittime della tragedia che il 18 gennaio 2017 sconvolse l'Abruzzo.

Alle ore 16:49 orario della valanga, sono stati lanciati in aria i palloncini bianchi con su scritti i nomi delle vittime. Sono tornati su a Rigopiano anche i famigliari di Dino Di Michelangelo, accompagnati dagli amici del Sacro Cuore che hanno promosso e realizzato l’opera inaugurata pochi giorni fa in via d'Aragona a Chieti, la prima scultrua in memoria delle vittime dell'hotel. Per l’occasione ieri hanno donato al comitato parenti vittime di Rigopiano il telo che ha coperto l’opera la notte prima dell’inaugurazione con la scritta "18/01/2017 - 7/07/2018 può nascere un fiore".

Alla fine, tutti uniti da un unico abbraccio, hanno lasciato una rosa sul pavimento della hall riemerso dalle macerie dove hanno perso la vita molte persone tra cui i concittadini Dino e Marina. 

La cerimonia a Rigopiano

"Vedere la zona senza macerie fa male come faceva male quando c'erano le macerie. Fa sempre male da diciotto mesi a questa parte. Ringraziamo la Procura di Pescara che ci ha permesso di accedere a quest'area per deporre un fiore, questo lo apprezziamo molto", ha detto Gianluca Tanda a nome del comitato. "Stare insieme e farsi forza per andare avanti - ha aggiunto - e così pensare e capire chi sono i veri responsabili. È impossibile che sia stata la natura. Non ci crediamo e non ci vogliamo credere. Quello che ci fa più male - ha proseguito Tanda - è pensare che tutti quelli che ci dovevano difendere sono stati iscritti nel registro degli indagati. Abbiamo 40 indagati e 37-38 sono membri delle istituzioni".

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