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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Vicenda giudiziaria Celi Calcestruzzi: "Dimostreremo la nostra onestà"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Questo il messaggio della CELI Calcestruzzi S.p.A. a fronte dell’ennesimo provvedimento
giudiziario attivato dalla Procura dell’Aquila nei confronti dell’azienda marsicana sempre per gli
stessi fatti risalenti a oltre 3 anni fa, che hanno visto coinvolto per l’ipotesi di reato di corruzione
anche il Sindaco e un assessore di Magliano dei Marsi unitamente ai fratelli CELI, vicenda definita
di recente dal Tribunale di L’Aquila, con una sentenza di proscioglimento del 10 dicembre 2014.
“Forse non tutti sanno che la CELI Calcestruzzi in questo grave momento di difficoltà economica
ha in organico regolarmente assunti 103 operai, quasi tutti con famiglia e figli”, questo il
messaggio di Franco CELI, socio fondatore dell’azienda che è attiva sul mercato da oltre 50 anni.

Aggiunge CELI: “il grave momento di difficoltà economica lo conosciamo tutti, quotidianamente
apprendo notizie di nuove chiusure di attività commerciali e con la stessa cadenza ci raggiungono
in azienda padri di famiglia in difficoltà che chiedono di svolgere qualsiasi tipo di mansione per
sostenere le proprie famiglie. L’azienda è cresciuta e si è sviluppata per serietà e correttezza. Non
nascondo che mi sento oggetto di continui attacchi da parte degli organi dello Stato, questo
ulteriore provvedimento del Tribunale di L’Aquila preoccupa l’andamento aziendale, posso solo
riferire che l’impegno sarà massimo, come già dimostrato in passato”.
Abbiamo cercato di superare i momenti di estrema difficoltà con garanzie personali, sempre con lo
spirito di andare avanti con il lavoro e assicurare la continuità aziendale ai dipendenti. Certo,
l’impegno non basta. Ad oggi ci troviamo con i beni personali sequestrati, ma l’azienda è indenne e
continua la sua attività, nonostante perduri il sequestro su una parte importante della cava da
marzo 2012”.

Ad oggi i reati che restano a carico dell’azienda e dei fratelli CELI sono di carattere ambientale.
Infine, è doveroso ribadire che l’ipotesi di reato su illecito smaltimento di rifiuti provenienti sia
dall’attività propria dell’impresa che da altri produttori, ci trova in disaccordo poiché i rifiuti in
questione sono null’altro che terreno vegetale proveniente da scavi di civili abitazioni della zona
utilizzati per il ripristino ambientale così come previsto dal progetto autorizzativo di escavazione e
ripristino ambientale. Tale aspetto è stato verificato dall’ARTA con analisi ufficiali.
L’auspicio della CELI Calcestruzzi è quello di fare immediata chiarezza su quanto accaduto,
riponendo piena fiducia nella Magistratura, come è stato per il recente proscioglimento dalle prime
accuse di corruzione. Questa replica appare assolutamente necessaria per le informazioni di
stampa imprecise apparse in questi giorni e delle foto di repertorio indebitamente utilizzate, il fine
è quello di evitare altre ripercussioni negative sulla nostra attività a ancor più sull’occupazione dei
nostri dipendenti ai quali fino ad oggi e per lungo tempo abbiamo garantito una possibilità di
lavoro.

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