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Cronaca

Vertenza Thales: si arena la trattativa al Mise, chiesto un tavolo alle istituzioni locali

Dopo il vertice romano di giovedì, durato 12 ore, i sindacati si rivolgono alla Regione, per un ulteriore confronto con l'azienda

Si arena il tavolo ministeriale della Thales, dove ieri (giovedì 21 aprile) azienda e sindacati si sono confrontati per 12 ore, dalle 10 del mattino, negli uffici del ministero dello Sviluppo Economico, a Roma.

Un confronto, forse per la prima volta dall'inizio della vertenza, costruttivo, seppure duro per le visioni assai distanti delle parti. Se, da un lato, l'azienda parla di investimenti per i siti di Firenze e Gorgonzola e va avanti nel progetto di vendere il ramo Starmille ad una newco formata per metà da una società malese, dall'altro i sindacati chiedono garanzie e tutele per tutti i 96 lavoratori del sito teatino. 

Il dialogo si è arenato definitivamente intorno alle 21, quando la parte ministeriale ha stabilito che non ci fossero più le condizioni per confrontarsi sulla vertenza che riguarda specificamente i lavoratori di Chieti. E con grande amarezza questa mattina (venerdì 22 aprile) lo hanno spiegato ai lavoratori riuniti in assemblea nella sede occupata il segretario della Fiom Davide Labbrozzi e gli rsu Fiom Simone Di Nisio e Mario Pierdomenico. 

La protesta, però, va avanti. "Ho chiesto alle istituzioni locali - annuncia Labbrozzi - un tavolo locale a cui potremo confrontarci con l'azienda e Confindustria". Se verrà accettato, il vertice dovrebbe tenersi in Regione. Non è idilliaco, però, il rapporto con le altre sigle sindacali, soprattutto dopo quanto accaduto la scorsa settimana, con la durissima contestazione al rappresentante territoriale Uilm Riccardo Nunziato e le dimissioni dalla rappresenzna sindacale di Carlo Caprari, eletto dai colleghi nelle file dello stesso sindacato.

Per ora il presidio, giunto al 32esimo giorno, continua, in attesa di un passo che sblocchi la situazione.

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