Settimana di fuoco per la vertenza Thales, oggi un nuovo incontro
L'accordo sindacale sembrava vicinissimo, ma ieri c'è stata una nuova rottura con l'azienda, che finalmente ha promesso di trattare i dettagli
Settimana di fuoco per la vertenza Thales, mentre oggi pomeriggio (venerdì 13 maggio) è fissato un nuovo incontro fra sindacati e azienda dopo 53 giorni di presidio permanente. Potrebbe essere quello decisivo, ma non sono escluse sorprese dopo che, già mercoledì, l’accordo sindacale sembrava vicinissimo. E invece la protesta è andata avanti, mentre le due parti si sono ritrovate sempre più lontane.
Dopo le parole forti della scorsa settimana, quando in conferenza stampa i sindacati hanno annunciato addirittura di essere pronti ad occupare il tetto dell’azienda di via Enrico Mattei, pur di essere ascoltati, lunedì 9 al ministero dello Sviluppo Economico i vertici di Thales hanno incontrato i due imprenditori interessati a rilevare l’azienda. Si tratta di Ambrogio D’Arrezzo, della Tekne, con sede a Poggiofiorito, e di Giulio Trevisan, amministratore della Comec, che si trova a pochi metri di distanza dallo stabilimento occupato.
Valutate entrambe le proposte, l’azienda ha optato per indirizzarsi verso quella di D’Arrezzo disponibile a rilevare tutti e 64 i lavoratori Thales esclusi dal progetto Starmille, che resta in piedi con il trasferimento di 24 risorse alla newco per metà malese.
Mercoledì 11, i sindacati sono tornati a Roma e la trattativa sembrava aver raggiunto un punto avanzato. L’incontro, iniziato alle 16 e chiuso poco prima delle 20, è terminato con la sottoscrizione di un impianto generale di accordo e la promessa di rivedersi l’indomani. L’azienda con l’impegno di procedere con la trattativa, i lavoratori con quello di sospendere immediatamente la protesta in caso di esito positivo. La giornata si è chiusa con la prima, vera ventata di ottimismo dall’inizio della battaglia, cominciata il 22 marzo scorso.
Ieri mattina (giovedì 12 maggio), però, è arrivata la brutta sorpresa, con una virata negativa rischiosissima per una vertenza delicata e impegnativa. Nella sede locale di Confindustria, in via Raiale, a Pescara, i dirigenti Thales non si sono presentati, inviando un rappresentante dell’azienda che non avrebbe avuto alcun potere di firma in caso di accordo. E così è arrivata la rottura: i sindacati hanno abbandonato il tavolo, il segretario provicciale della Fiom, Davide Labbrozzi, ha scritto una lettera al vetriolo al management francese, puntando il dito contro i vertici italiani e la soluzione è parsa sempre più lontana.
La svolta, sebbene provvisoria, è arrivata nel tardo pomeriggio, quando c’è la stata la convocazione di un nuovo incontro, fissato per oggi, alle 15, sempre in Confindustria. I dirigenti italiani hanno assicurato la loro presenza e la disponibilità a trattare i dettagli dell’accordo che, nelle intenzioni dei sindacati, dovrà assicurare ogni tutela possibile ai lavoratori anche dopo il trasferimento nelle nuove società.