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Cronaca Vasto

Vasto: bimbo in ospedale dopo il bagno in mare, indaga la procura

Tre ricoveri e decine di iniezioni e flebo per un bimbo di due anni dopo la giornata al mare. Per i medici è un'infezione causata da batteri fecali scaricati abusivamente e senza segnalazioni sulla battigia, ma il sindaco Lapenna difende la qualità del litorale vastese

Settimane in ospedale per un bagno in mare che ha causato un’infezione da batteri fecali. È la disavventura di un bimbo vastese di 2 anni, che è stato ricoverato due volte nel reparto di Pediatria dell’ospedale Renzetti di Lanciano, per essere poi trasferito allo Spirito Santo di Pescara. La diagnosi è chiara: i batteri presenti sulla battigia gli hanno causato febbre alta e dissenteria.

Il padre, Stefano Moretti, affiancato dall’associazione di consumatori Codici, sta combattendo con ogni mezzo una battaglia per fare in modo che quel che è accaduto a suo figlio non succeda più, e che le autorità facciano il massimo per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini.

Tutto è iniziato lo scorso 10 giugno, quando il piccolo ha fatto il bagno in mare in località San Tommaso. Le 48 ore successive a quella giornata spensierata in spiaggia, però, sono state drammatiche: febbre, dissenteria, fino ad una gastroenterite emorragica. Le analisi del sangue eseguite in un laboratorio privato hanno confermato la gravità delle sue condizioni, così è stato ricoverato immediatamente in ospedale a Lanciano. Le iniezioni di potente antibiotico non sono bastate a migliorare le sue condizioni e, una volta dimesso, il bimbo ha continuato a star male, costringendo i medici a ricoverarlo nuovamente.

Tornato a casa per la seconda volta, il bimbo si è svegliato nel cuore della notte con la febbre alta, disidratato. Da lì il ricovero a Pescara, dove i medici hanno riscontrato un principio di setticemia.

Nel frattempo il padre, preoccupato per le sue condizioni ma agguerrito, ha fatto analizzare gli scarichi poco distanti dal tratto di mare in cui il bimbo si era divertito, trovando conferma ai suoi sospetti: ci sono tracce di escherichia coli, enterococchi, streptococchi. Batteri fecali, che hanno poca vita all’aria aperta, il che porta a pensare che da quelle parti, su uno dei tratti di costa più belli della regione, gli scarichi inquinanti e pericolosi per la salute siano continui.

Così Moretti ha presentato una denuncia alla procura di Larino, che successivamente ha trasferito le indagini a quella di Vasto. Oggi il suo bimbo si è ripreso dalla disavventura estiva, ma Moretti chiede al sindaco Luciano Lapenna e alle istituzioni di segnalare la presenza degli scarichi, garantendo ai cittadini ogni tutela per la propria salute ed evitando danni anche economici ad una città che vive perlopiù di turismo.

Eppure il primo cittadino non ci sta. E di fronte alle due “vele” della guida blu conquistate dalla spiaggia vastese, fra le prime tre d’Abruzzo secondo la classifica di Legambiente, commenta così: “"Si tratta di un ulteriore riconoscimento di qualità, oltre alla Bandiera blu 2014 della Fee, che questa città merita al di là di chi vuole giocare allo sfascio e creare un infondato quanto pericoloso terrorismo psicologico".

Per Lapenna, dunque, fare il bagno nel mare vastese non comporterebbe alcun rischio per la salute: “L’Agenzia regionale per la tutela ambientale – prosegue - ha reso noti i dati che garantiscono la perfetta balneabilità della costa vastese certificando che le acque che bagnano il litorale di Vasto sono perfettamente balneabili per l'80% del territorio, le uniche criticità si riscontrano alla foce del Fiume Sinello, nel porto di Punta Penna ed alla foce del fosso Lebba".

Diversamente parlano le analisi commissionate da Moretti. A questo punto sarà compito della procura stabilire se ci siano eventuali responsabilità in quanto accaduto ad un bimbo di due anni, in ospedale per settimane fra flebo e iniezioni. 

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