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Cronaca

Il giudice dà ragione ai dipendenti: l'università condannata a restituire l'Ima

Lo ha deciso il giudice del lavoro di Chieti: oltre cento dipendenti si erano visti decurtare l'indennità mensile di 300 euro e avevano presentato ricorso

L'università d'Annunzio deve restituire l'Ima (indennità mensile accessoria), sospesa dal primo agosto 2014, a 114 dipendenti. Lo ha deciso il giudice del lavoro di Chieti Ilaria Prozzo secondo il quale l’Ima “ha indubbia natura retributiva – si legge nella sentenza depositata giovedì pomeriggio -  in quanto inserita nella struttura della retribuzione, è corrisposta con cadenza periodica mensile e con carattere di generalità: si tratta, anzi, di una componente essenziale della retribuzione. La mancata corresponsione sia pure determinata da rilievi ispettivi, urta contro il principio di irriducibilità e intangibilità della retribuzione”.

Sono 114 i dipendenti dell’Ateneo sui 300 che nel 2014 si erano visti decurtare l'indennità mensile di ateneo che va dai 250 ai 300 euro, dopo la decisione del Rettore Di Ilio e del direttore generale Filippo Del Vecchio. I dipendenti, protagonisti di estenuanti proteste, avevano presentato ricorso rappresentati dall'avvocato Alessandro Cassigoli. 
 

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