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Cronaca

Tutti contro il nuovo centro Mirò, Cioni (Confcommercio): "Pronto a sdraiarmi sotto le ruspe in mutande"

Il sit-in pacifico per manifestare contro l’avvio dei lavori. L'assessore Di Biase: "I commercianti non possono essere lasciati soli di fronte all’insediamento di un nuovo mostro commerciale"

"La città di Chieti non ha bisogno di un nuovo centro di grande distribuzione che metterebbe in ginocchio il commercio al dettaglio. Rimane inoltre il dubbio, per nulla fugato dalle incertezze della Regione, sulla possibilità tecnica di poter costruire in quell’area”. Lo ha dichiarato l’assessore al Commercio e alle Attività Produttive del Comune di Chieti, Carla Di Biase, a margine della manifestazione di protesta contro l’avvio dei lavori di “Mirò” svoltasi questa mattina.

Un sit-in pacifico inscenato a due passi dal cantiere dove però, con la predisposizione di cartelli recanti informazioni incomplete e solamente un paio di operai, non sembrano essere partiti realmente i lavori annunciati dalla ditta proponente, malgrado i pareri contrastanti delle autorità competenti. “Auspicando un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, si impone un fermo di qualsiasi attività, in attesa di verificare le reali condizioni in cui la Sile si sta muovendo” ha detto la Di Biase rimarcando la vicinanza dell’amministrazione comunale ai commercianti “che non possono essere lasciati soli di fronte all’insediamento di un nuovo mostro commerciale. Come ha avuto modo di evidenziare il sindaco - ha aggiunto - oggi l’intervento denominato Mirò, a distanza di 15 anni dall’approvazione del Prusst, ha perso tutta la sua attualità perché sono mutate le condizioni socio-economiche cittadine”.

Presidio delle associazioni a Santa Filomena

Anche Confcommercio Chieti si è mobilitata contro il progetto relativo al raddoppio del centro commerciale Megalò.

“Mirò rappresenterebbe un danno ambientale enorme in termini di cementificazione e significherebbe la morte della città – dice la presidente provinciale Marisa Tiberio- Il commercio è un tessuto vivo per cui bisogna creare le condizioni di esistenza normativa ed amministrativa, con il rispetto delle regole esistenti e con un riequilibrio immediato tra negozi di vicinato e grande distribuzione. Inoltre urge creare condizioni economiche capaci di supportare il commercio cittadino con politiche di sostegno e di incentivi. Per ogni negozio chiuso si ferma la catena distributiva e si arreca un danno alla filiera, anche e soprattutto in termini di occupazione”.

"Pronto a sdraiarmi sotto le ruspe in mutande"

Più drastico il direttore regionale di Confcommercio, Celsio Cioni, che ha annunciato: “Sono pronto a sdraiarmi sotto le ruspe in mutande per far comprendere a tutti gli abruzzesi ed alle istituzioni competenti che questo ulteriore scempio urbanistico ambientale e socioeconomico non s’ha da fare a nessun costo a danno del territorio e dell'economia abruzzese, regione nella quale si registra il più alto livello di superficie di Grande Distribuzione Organizzata che brucia territorio e penalizza in modo scellerato  e la produttività  e l'economia sana prodotte dalle piccole imprese del settore del commercio, che meritano senza dubbio di essere difese contro questo scellerato ed insensato ulteriore insediamento inutile e dannoso per gli interessi dell'intera comunità abruzzese. Dovranno passare sul mio corpo prima che questo accada ed è bene che lo sappiano tutti.

Non si può più scherzare o sottovalutare l'arroganza e la prepotenza di chi vuole farsi gioco di norme, regole e leggi vigenti prima che sia troppo tardi”.


400 posti di lavoro

Quanto ai posti di lavoro annunciati da Mirò, Marisa Tiberio non ha dubbi: “Sono solo slogan per creare consenso nella popolazione. Sappiamo tutti quali sono le forme contrattuali della grande distribuzione quindi invitiamo le persone ad aprire gli occhi e ad evitare facili entusiasmi. Chiediamo solo il rispetto delle leggi - conclude - e il buon senso di una ditta proponente che pensava di approfittare del periodo di festa per trovarci distratti ed impreparati. E invece noi siamo qua e non arretreremo di un centimetro nella nostra battaglia”.  

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