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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Treglio

Treglio sul piede di guerra contro il sansificio Vecere, il Comune chiede all'Arta controlli su fumi e odori sgradevoli

Il sindaco Berghella chiede un tavolo regionale sulla questione, che lavori sulla delocalizzazione dello stabilimento. E lancia un appello agli altri primi cittadini, "perché ci affianchino in questa battaglia"

Continua la battaglia del Comune di Treglio contro il sansificio Vecere. Dopo il sit-in di protesta iniziato qualche giorno fa, l'ente ha inviato all'Arta (Agenzia regionale di tutela ambientale) la richiesta di controllare, con specifiche analisi e in maniera costante e regolare, fumi e odori sgradevoli emanati dallo stabilimento. Sono innumerevoli, infatti, le richieste dei cittadini su miasmi ormai insopportabili. "Bisogna monitorare le molestie olfattive", dice il sindaco Massimiliano Berghella. 

L'attività del sansificio è ripresa poche settimane fa, in coincidenza della raccolta delle olive, dopo aver ottenuto, lo scorso 7 ottobre, il nulla osta dalla procura di Lanciano, firmato dalla pm Rosaria Vecchi. L'impianto, infatti, era stato posto sotto sequestro insieme alla vicina centrale a biomasse ed è tuttora sotto controllo, perché classificato come "industria insalubre di prima classe", pur trovandosi a ridosso del centro abitato. L'istanza di riattivazione, richiesta dalla proprietà, è stata concessa per la parte relativa alla caldaia denominata Buzzi 3 che, spiega il sindaco, "è stata adeguata dopo l'intervento della magistratura. Ma, nonostante tutto, il 14 e il 21 dicembre 2015 ha sforato i limiti imposti dalla legge riguardo alle emissioni dei Cov (Composti organici volatili), ossia inquinanti ambientali. Di qui la richiesta all'Arta di tenere alta l'attenzione sulle emissioni". 

Lunedì (31 ottobre) avrebbe dovuto tenersi una Conferenza dei servizi in Regione, proprio sulla questione sansificio. La Regione, infatti, è l'autorità competente per il rilascio dell'Aua (Atutorizzazione unica ambientale), richiesta dalla società per proseguire le attività per altri 15 anni. Nella prima seduta, il 21 luglio scorso, oltre al Comune di Treglio, era presente l'associazione Nuovo Senso Civico, mentre, pur regolarmente convocati, non si sono presentati la Sasi spa (competente per gli scarichi), l'Arta Abruzzo, la Asl Lanciano Vasto Chieti, il Servizio di gestione e qualità delle acque della Regione. Il Comune di Treglio aveva dato parere negativo per il problema delle emissioni in aria, per questioni igienico-sanitarie e di rispetto ambientale, per salvaguardare la salute pubblica. Il no era arrivato anche dalla Asl, che aveva fatto recapitare il proprio parere di competenza "non favorevole, considerato che non si conosce la qualità dell'aria della zona, e che il sansificio può arrecare pericolo alla salute pubblica". 

Intanto il Comune di Treglio ha chiesto che il procedimento venga assoggettato a Vinca (Valutazione di incidenza ambientale), dato che il sansificio Vecere si trova a ridosso di un Sito di interesse comunitario (Sic), noto come Il fosso delle farfalle, e che quindi nella programmazione territoriale si debba tener conto della valenza naturalistico-ambientale dei luoghi e che lo studio di impatto ambientale dovrà contenere anche gli elementi sulla compatibilità fra progetto e finalità conservative del sito. 

L'ente ha inoltre chiesto l'avvio del procedimento di delocalizzazione dello stabilimento e sta lavorando con il vice presidente della Regione Giovanni Lolli e il sottosegretario alla Presidenza della Regione con delega all'ambiente Mario Mazzocca, per l'attivazione di un tavolo regionale. "Torno a lanciare l'appello agli sindaci del territorio e alle istituzioni - conclude Berghella - perché ci affianchino in questa battaglia". 

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