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Cronaca Lanciano

Tradizioni: i doni della terra e gli antichi mestieri in corteo per omaggiare la Madonna del Ponte

A Lanciano, ogni anno, l'8 settembre, c'è il cosiddetto "Dono", la sfilata delle contrade in onore della patrona della città. Alla fine della giornata, i prodotti vengono venduti all'asta

Una sfilata piena colorata, ricca e gioiosa, gli abiti tradizionali di un tempo, i prodotti prelibati della nostra terra, le professioni che vanno scomparendo, i balli sfrenati, i canti che portano allegria. Questo e molto di più è la sfilata del "Dono", la tradizione che ogni anno, a Lanciano, anima le strade del centro l'8 settembre, il giorno dedicato alla natività della Beata Vergine Maria. 

Un rito che è parte integrante delle tante manifestazioni in programma per le Feste di settembre, la lunga celebrazione dediata alla patrona Madonna del ponte. Ogni anno, in questo giorno, le contrade si riuniscono in corso Trento e Trieste per fare festa e omaggiare la protettrice della città.


Ci sono le massaie che impastano il pane o le pizzelle; i vignaioli che pigiano l’uva con i piedi; le donne sedute di fronte ai telai per la lavorazione della lana; i contadini che setacciano il grano con il crivello; i fabbri che modellano il ferro; le signore che lavorano l’uncinetto. E ancora le signore che sfilano con le conche, i bambini allegri e festanti che accompagnano i carri, a piedi o in bicicletta. E poi c’è chi balla, canta, offre bicchieri di vino e gustose fette di pane e olio.

E ancora ci sono i carri colmi delle tantissime specialità del territorio, dei prodotti della terra conquistati con impegno, fatica e sudore. E ci sono anche gli animali, così preziosi per la tradizione pastorale: pecore, vitellini e caprette, ma anche le oche, cavalli, un asinello e persino una mucca da latte.

Ritratti di vita quotidiana del passato che ‘rivivono’ in un’unica giornata di festa a Lanciano, dove i colori e la varietà dei carri e delle conche addobbate con i fiori, i rumori dei trattori, le danze e le musiche suonate con fisarmoniche e tamburelli, le grida dei bambini e tutto il resto, fanno da cornice al senso religioso della festa.

Ogni compagnia è preceduta dal capo contrada, e i contadini sfilano lungo il corso cantando inni religiosi, fino alla piazza principale della città, Piazza Plebiscito.

Alla fine della giornata, i prodotti portati in corteo vengono venduti all'asta; il ricavato viene offerto alla Madonna del Ponte. 

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