Il topo morto in riva al mare "chiude col botto" la stagione estiva
Giorni fa un topo morto “contornato” da alghe sul lungomare di Pescara, ha chiuso in bellezza, con un botto, la stagione estiva. La sofferenza dell’inquinamento del mare esiste da decenni ed è evidente, ma con il rimpallarsi le responsabilità, le interviste, la faccia tosta, il problema non si risolve.
Chissà perché solo ora tutti si preoccupano! La colpa sarebbe dei depuratori che non vengono sottoposti a manutenzione, ma l’Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica), responsabile dei depuratori della sua area di attività, immediatamente ha smentito la notizia. La causa potrebbe dipendere dagli scarichi abusivi, anche se ha dovuto ammettere che hanno riscontrato un calo dell'efficienza depurativa all'impianto, in località Fosso Pretaro di Francavilla al Mare. I valori non conformi, sui campionamenti effettuati il 3 settembre e comunicati al sindaco, hanno nuovamente fatto scattare il divieto di balneazione.
Quello che è difficile capire è come a distanza anche di un giorno i valori cambiano. Il cittadino, il turista, si trova frastornato. Oggi si domani no! Intanto le analisi dell’Arta (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente) continuano a mostrare una descrizione di forte inquinamento per lo sversamento nel mare delle acque reflue (liquami di fogna) del depuratore. La verità è che l’inquinamento marino per il mancato funzionamento dei depuratori è identico nella maggior parte delle regioni della penisola, non è un problema locale dell’Abruzzo.
La Fee (Fondazione per l'Educazione Ambientale) assegna le bandiere blu ai singoli tratti di costa e non a tutto il litorale della località interessata. Eppure sul sito dell'organizzazione e soprattutto sui portali istituzionali di diversi Comuni la differenza non viene sottolineata, così che anche i tratti di spiaggia dello stesso comune non balneabili diventano blu. Per avere la bandiera blu, l’acqua deve essere di qualità “eccellente”, non basta che sia “buona o sufficiente”. Inoltre il regolamento Fee prevede che “la spiaggia e l’area circostante devono trovarsi nelle condizioni di massimo rispetto dei piani regolatori e della legislazione ambientale”. Perbacco, qualcosa non quadra ed allora teniamoci i responsabili che blaterano, (conversazione inutile) ed aspettiamo l’anno prossimo.
Le Confesercenti e gli ambientalisti, perché non promuovono cortei contro i depuratori malfunzionanti e le amministrazioni locali che non provvedono alla loro manutenzione, invece di fare la guerra al settore della ricerca degli idrocarburi, motivandolo che bisogna sviluppare il turismo?