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Cronaca Centro / Via Papa Giovanni XXIII

Topi morti sulla macchina: denunciato lo "stalker" di Giardinelli

L'anziano vicino di casa del consigliere è stato denunciato per stalking e maltrattamenti di animali. Catturava i topi e li lasciava morire per legarli con il filo di ferro alle auto di famiglia, compresa quella della figlia minorenne. Non ha spiegato i motivi dei suoi gesti

E' stato scoperto e denunciato dalla polizia teatina lo 'stalker' del consigliere comunale Alessandro Giardinelli di Scelta Civica. Si tratta di D.V.R., 72 anni, vicino di casa e conoscente della famiglia.

Diabolico il modus operandi dell'uomo. Secondo quanto ha riferito il questore Filippo Barboso in conferenza stampa, D.V.R. catturava i topi con una gabbia, li lasciava morire di fame e poi li appendeva con il fil di ferro sull'automobile che Giardinelli lasciava parcheggiata sotto casa, in via Papa Giovanni XXIII. In un'occasione un topo morto sarebbe stato ritrovato anche sull'auto della moglie Flora Di Giovanni, titolare dell'ufficio del giudice di pace a Chieti, Francavilla al Mare e Lama dei Peligni.

GLI EPISODI- Sono in tutto 5 gli episodi costati all'anziano una denuncia per stalking e maltrattamento di animali. Il primo risale al 31 luglio, l'ultimo, quello che più di tutti ha creato allarme nella famiglia, al 17 settembre: quella mattina, infatti, fu la figlia minorenne di Giardinelli a trovare la sgradita sorpresa sulla sua mini car.

Già da tempo i ritrovamenti macabri avevano creato un grave stato di tensione nell'intera famiglia, che si è rivolta alle forze dell'ordine per fare luce sulle minacce: non è ancora chiaro se il persecutore volesse colpire l'attività della giudice o del consigliere Giardinelli, che svolge la professione di medico. Le indagini hanno approfondito qualunque aspetto lavorativo dei coniugi, seguendo l'attività politica e gli interventi in consiglio comunale e l'operato della dottoressa Di Giovanni come giudice di pace.

Le ipotesi erano tante e gli agenti della Digos hanno indagato in ogni direzione, anche tramite appostamenti e riprese video. Finché pochi giorni fa hanno riconosciuto in zona un uomo molto somigliante a quello immortalato nelle telecamere posizionate per vigilare sulla strada. Lo hanno fermato e a D.V.R. non è rimasto che confessare tutto quello che aveva fatto. Ha portato gli agenti in un deposito di sua proprietà per mostrare la gabbia con cui catturava i ratti, che venivano lasciati morire di stenti per poter essere appesi allo specchietto retrovisore, quasi a simulare un'impiccagione.

Dopo aver ammesso le sue responsabilità, l'anziano non ha spiegato i motivi del suo gesto. Le indagini sono coordinate dalla procura di Campobasso, perché ancora non è chiaro se il bersaglio delle minacce fosse la giudice: in caso di rinvio a giudizio, l'uomo sarebbe processato nel capoluogo molisano.

IL CONSIGLIERE LO PERDONA - Ritrovata la serenità familiare, il consigliere Alessandro Giardinelli spiega di non provare rancore per il vicino di casa: "Questo non scalfisce l'affetto che provo per lui, tutto sommato penso che sia una brava persona. Come cattolico credente mi sento di perdonare l'autore del reato, ma la giustizia dovrà fare il suo corso nel rispetto delle leggi dello Stato e nel rispetto della civica convivenza sociale".

Un ringraziamento, poi, al personale di Polizia che ha aiutato l'intera famiglia: "Vorrei ringraziare la Polizia di Stato di Chieti ed in special modo il questore di Chieti Filippo Barboso, la dottoressa Patrizia Traversa e tutto il personale della Digos, che hanno condotto le indagini in modo eccellente. In particolare durante il periodo delle indagini - continua - tutti loro hanno operato con alta professionalità sia nella ricerca dell’autore del reato, sia assicurando la sicurezza alla nostra famiglia, che in questo modo si è sentita tutelata dalle forze di Polizia".

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