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Cronaca

Terme romane, teatro e tempietti: dal Ministero 3 milioni per valorizzare le tre T

La progettazione partecipata partirà a gennaio. "Un laboratorio urbano per immaginare strategie di promozione e riqualificazione del nucleo storico, facendo interagire i tre beni culturali in un sistema realmente integrato" spiega la soprintendente Mencarelli

Teatro Romano, Tempietti e Terme: sono le tre T sulle quali la Soprintendenza punta a Chieti per creare un nuovo progetto di valorizzazione delle aree archeologiche capace di restituire ai propri cittadini e ai turisti, in un nuovo sistema integrato, le meraviglie dell'antica Teate Romana.

Un progetto di valorizzazione per il quale il MiBACT ha messo a disposizione della Soprintendenza 3 milioni di euro, che saranno cantierabili nel 2020.

La progettazione partecipata prende il via il 16 gennaio, alle ore 15, nella Camera di Commercio di Chieti dove la Soprintendenza, di concerto con la Fondazione Fitzcarraldo di Torino e con il Dipartimento di Architettura dell'università d'Annunzio, organizzerà un grande "laboratorio urbano" a cui sono invitati enti, organizzazioni culturali, imprese, studenti e rappresentanti della società civile.

"Un momento di brainstorming che mira a riunire le diverse voci della città con un obiettivo: immaginare strategie di promozione e riqualificazione del nucleo storico, facendo interagire i tre beni culturali in un sistema realmente integrato con il tessuto della città. Il lavoro avrà un taglio trasversale e sarà organizzato per tavoli. Il laboratorio urbano ci è sembrato lo strumento ideale per coinvolgere tutti gli stakeholder della città: solo attraverso il confronto aperto tra le forze in campo sarà possibile materializzare una nuova visione di Chieti, capace di dare ai suoi cittadini il gusto di vivere gli spazi culturali della città e allo stesso tempo di restituire all'antica Teate la giusta importanza nel panorama culturale italiano”.

dichiara la soprintendente Rosaria Mencarelli.

Come spiega Luca Dal Pozzolo della Fondazione Fitzcarraldo: "Si tratta di tre beni che, né singolarmente, né nella loro interazione ammettono forme di fruizione assimilabili alla musealizzazione, ma possono rappresentare, invece, tre tappe brillanti per aprire un ventaglio di racconti sulla storia della città. La gestione dei servizi di visita e di narrazione si auspica possa essere assunta da strutture locali, incrementando, anche se per piccoli numeri, l’occupazione e coinvolgendo in modo appropriato il volontariato".

Teatro, tempietti e terme: il laboratorio urbano

A partire dal 30 gennaio il “Laboratorio Urbano” si articolerà in quattro pillole formative che verranno "somministrate" dagli esperti della Fondazione Fitzcarraldo, a professionisti culturali, provenienti da cooperative, associazioni, imprese o enti che si occupano di gestione culturale. Momenti che mirano a dare conoscenze e competenze utili a potenziali soggetti interessati a prendere in carico la gestione del sistema in via di costruzione.

Il 30 gennaio si inizia con "Conoscere i propri luoghi: l'analisi del contesto, dei pubblici e degli interlocutori" seminario che fornirà una sintetica panoramica di analisi territoriale e dei principali strumenti di rilevazione del pubblico, oltre a indicazioni operative (e low-cost) per ricostruire il profilo dei propri visitatori/spettatori e utenti.

Il 31 gennaio si continua con un'"Introduzione alle strategie di funding mix" sulle strategie più utilizzate dalle organizzazioni culturali per diversificare le fonti di ricavo mantenendo ferma la propria mission istituzionale, la qualità delle attività e dei servizi erogati, la remunerazione del lavoro svolto.

Giovedì 13 febbraio si passerà al laboratorio di "Urban storytelling: il racconto delle trasformazioni urbane" sulle trasformazioni urbane come motori di cambiamento della città contemporanea che si agganciano a nuovi racconti e a nuove narrative.

La formazione terminerà il 14 febbraio con la "Comunicazione creativa per lo spazio pubblico e i progetti culturali" un confronto sui principali strumenti creativi per raccontare i territori e i progetti culturali.

Nel frattempo una cinquantina di studenti del Dipartimento di Architettura, guidati dal professor Claudio Varagnoli, sono già al lavoro da alcune settimane per progettare strategie di sviluppo e di valorizzazione sui beni. Le proposte elaborate dagli studenti saranno esposte alla cittadinanza in una mostra aperta e costituiranno lo spunto per le prossime puntate di progettazione condivisa, tra la primavera e l'estate 2020.

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