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Cronaca

Stagione venatoria: il Tar boccia la Regione, calendario da rifare

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha sospeso buona parte del calendario venatorio in Abruzzo, accogliendo il ricorso presentato da Wwf, Animalisti Italiani e Lega Abolizione della Caccia

Tutto da rifare, o quasi. Il Tar dell'Aquila ha accolto con un'ordinanza il ricorso presentato dalle associazioni animaliste contro il calendario venatorio della Regione Abruzzo.

Wwf, Animalisti Italiani e Lega per l'Abolizione della Caccia, rappresentati e difesi dall'avvocato Michele Pezone, avevano evidenziato l'illegittimità del comportamento della Giunta Regionale la quale, nel formulare il calendario venatorio 2011-2012, disattendeva per diverse specie i periodi e le modalità di prelievo dettati dall'Istituto Superiore per la Ricerca e Protezione dell'Ambiente (ISPRA): tali periodi risultavano più estesi rispetto a quelli indicati.

"In particolare - spiega l'avvocato Pezone - la Regione Abruzzo ha allungato il periodo di caccia suggerito dall'ISPRA per ben 27 specie". "Per esempio sulla beccaccia - continua Augusto De Sanctis, coordinatore Oasi abruzzesi del Wwf -  si è sforato di oltre 20 giorni il limite stabilito al 31 dicembre 2011 dall'Istituto".

Per il Tar, che ha censurato la Regione anche sugli orari di caccia, la Giunta Regionale non avrebbe motivato adeguatamente tutti gli scostamenti.

“E' l'ennesima sconfitta della Regione Abruzzo in materia venatoria - commenta Dante Caserta, consigliere nazionale del Wwf - l'ordinanza del Tar colpisce il cuore stesso del calendario venatorio, i periodi di apertura della caccia".

"La deriva filovenatoria della Direzione Agricoltura - continua Caserta - del relativo ufficio caccia e l'estremismo dell'assessore Febbo, stanno causando un vero e proprio caos nel settore, a discapito della conservazione delle specie. Ora la Giunta Regionale deve gettare la spugna ed arrendersi all'evidenza, adeguando immediatamente i periodi di caccia per tutte le specie alle indicazioni dell'ISPRA".

Come si legge nell'ordinanza del Tar emessa a L'Aquila mercoledì 26 ottobre: "Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Abruzzo accoglie la domanda cautelare nei limiti indicati in motivazione e per l'effetto sospende l’efficacia dei relativi capi dell’atto impugnato, fissando per la trattazione del ricorso l'udienza pubblica del 4 aprile 2012".

Ora l'Associazione Animalisti Italiani annuncia il ricorso alla Procura regionale della Corte dei Conti, per evitare futuri illeciti amministrativi a danno del patrimonio faunistico abruzzese.

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