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Cronaca San Salvo

Strade poco sicure: a rischio la tappa San Salvo-Pescara del Giro d'Italia

Dalla Regione Abruzzo non è arrivata notizia circa la messa in sicurezza delle strade in questione. Camillo D'Amico: "Il governo provinciale chieda la devoluzione delle risorse disponibili per onorare un impegno e porre in sicurezza le tante altre arterie"

La tappa del Giro d’Italia San Salvo-Pescara prevista per il 10 maggio sarebbe a rischio a causa dei mancati interventi per la sistemazione delle strade vastesi. La denuncia arriva assessore provinciale di Chieti allo Sport Tonino Marcello, il quale sottolinea come dalla Regione Abruzzo non sia ancora arrivata notizia circa la messa in sicurezza delle strade in questione, per la quale ci vorrebbero oltre due milioni di euro.

A guardare con preoccupazione l'imminenza dell'evento e le condizioni dei circa 160 chilometri che la carovana rosa dovrebbe percorrere tra meno di due mesi è anche il capogruppo del Pd alla provincia, Camillo D'Amico, che non nasconde il concreto rischio di veder svaporare la possibilità del transito del giro ciclistico d’Italia da San Salvo Marina.

"La coraggiosa denuncia dell'assessore Marcello è anche è la triste conferma della più totale dimenticanza il centro–destra ha riservato al vastese - commenta D'Amico buttandola sul piano politico - Nel 2008, quando partì una tappa del giro d’Italia da Vasto, la regione Abruzzo destinò due milioni per la viabilità minore ed interna del vastese di cui già erano pronti i progetti preliminari, risorse che furono impegnate per sistemare l’ex ss 86 Istonia destinata al passaggio dei ciclisti. L’allora governo regionale stanziò un pari importo per impinguare le casse provinciali al fine di dar corso al precedente programma di sistemazione delle strade interne che, la successiva giunta di centro-destra, non onorò come impegno. Questo fatto generò un'ulteriore ferita ed umiliazione al vastese interno. Oggi in cassa sono disponibili e spendibili diversi milioni di euro frutto della vecchia programmazione".

Il capogruppo invita il governo provinciale a prendere le redini della situazione. "Se- spiega - il governo della regione Abruzzo, oltre le rassicurazioni e gli annunci, non sa dare seguito concreto alle promesse, quello provinciale chieda la devoluzione delle risorse disponibili non solo per onorare un impegno che promuove il nostro territorio, ma per porre in sicurezza le tante altre arterie provinciali che non saranno, sfortunatamente, interessate dal passaggio del giro ciclistico d’Italia”.

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