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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Vasto

Tangenti per seppellire i defunti al cimitero: dipendenti recidivi tornano ai domiciliari

Erano stati già arrestati perchè incassavano i soldi per fornire i servizi cimiteriali. Per il giudice c'è il pericolo di inquinamento delle prove

Tornano agli arresti domiciliari i due dipendenti comunali di Vasto in servizio presso il cimitero e indagati, in concorso tra loro, nell’ambito dell’operazione “Eterno Riposo”, che lo scorso mese di luglio aveva portato al loro arresto, assieme a un terzo collega, con le accuse di induzione indebita a dare e/o promettere utilità in cambio di favori e vilipendo di cadavere, perché, secondo la ricostruzione degli investigatori, spostavano le salme all’insaputa dei parenti.

Secondo gli accertamenti effettuati dalla Squadra Anticrimine della polizia i due indagati avrebbero ripristinato rapporti con alcune persone rilevando un pericolo di inquinamento delle prove. Per questo motivo il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vasto ha applicato di nuovo la misura cautelare degli arresti domiciliari

I fatti

Secondo qaunto ricostruito dalle indagini, gli arrestati avevano intrapreso una vera e propria gestione parallela del camposanto di Vasto. In particolare, chiedevano denaro per servizi come inumazione, tumulazione, esumazione ed estumazione dei feretri. E loro stessi incassavano quel denaro, secondo l’accusa dai 100 ai 700 euro a seconda del servizio, anziché spiegare agli utenti che dovevano rivolgersi agli uffici comunali. Le tariffe venivano concordate negli uffici del cimitero comunale, dove i parenti pagavano in contanti, pur di sistemare i propri cari defunti. Stando alle indagini, i tre operavano anche dove non era possibile, magari tumulando più cassette nello stesso loculo all’insaputa dell’utente.

Un complesso sistema di mazzette nella gestione del cimitero comunale che aveva portato la procura ad indagare su altre quattordici persone nell'ambito dell'operazione seguita dagli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Vasto.

I due arrestati devono rispondere di vari reati tra i quali induzione indebita a dare utilità, tentata concussione e vilipendio di cadavere.

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