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Cronaca

Dal primo agosto addio guardie mediche in sei comuni

La delibera del 30 giugno scorso. Febbo: "Bloccare il provvedimento altrimenti sarà il caos nel Vastese e nel Sangro"

Dal primo agosto 2016 chiudono le guardie mediche dei comuni di Scerni, Cupello, Carunchio, Celenza sul Trigno, San Vito Chietino, Palena e Quadri. La delibera immediatamente esecutiva del 30 giugno scorso è stata firmata dal direttore generale della Asl Pasquale Flacco.

Una decisione grave, secondo il presidente della Commissione di vigilanza Mauro Febbo che chiede di rivedere il provvedimento onde evitare il caos nel Vastese e nel Sangro. 

“Dopo soli tre giorni dalla denuncia ad un piano sanitario regionale presentato all’insaputa di tutti, nella consapevolezza di lasciare interi territori senza copertura sanitaria, adesso arriva la grave decisione di sopprimere i servizi di continuità assistenziale in questi comuni. Questa volta ad accompagnare la delibera vi è anche una precisa e puntuale lettera di mobilità, sempre a firma del direttore generale, inviata ai medici incaricati con cui si avvia la procedura di mobilità interna e viene chiesto ai medici rimasti senza sede la disponibilità a scegliere altra sede tra quelle disponibili altrimenti verranno rincollati d'ufficio. Come già affermato e rimarcato nelle precedenti decisioni e poi bloccate - aggiunge Febbo – avevo sottolineato all’assessore alla Sanità Silvio Paolucci che con la chiusura di questi specifici presidi sanitari si sarebbero causati solo gravi disagi e confusione visto che, ad oggi, manca ancora una organizzazione territoriale completa ed efficiente”.

Già diversi medici in passato avevano evidenziato quanto fosse inopportuno chiudere le guardie mediche senza aver prima potenziato e medicalizzato il 118 nelle zone interne. “Invito l'assessore regionale Silvio Paolucci a svolgere una programmazione seria che tenga conto delle peculiarità e delle vere esigenze di ogni territorio, prima di procedere a decisioni fatte solo ed esclusivamente di tagli e censure al solo scopo di uscire dal Commissariamento. Questo provvedimento - conclude Febbo  - rischia, all'inizio della stagione estiva, di provocare solo disagi ad un territorio già fortemente penalizzato da D'Alfonso con la consapevolezza di rendere il vastese ancora più povero e senza assistenza sanitaria di base".

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