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Cronaca Filippone / Via Domenico Spezioli

Inps: stato di agitazione a oltranza contro tagli di fondi e personale

Protesta promossa da tutti i sindacati perché negli ultimi 3 anni sono state dimezzate le spese di funzionamento e perché solo nella sede local è prevista la riduzione di una trentina di lavoratori

Stato di agitazione nelle sedi Inps di Chieti, Lanciano e Vasto contro i tagli e la riduzione di personale. Per tutta la giornata di oggi (lunedì 24 giugno) i lavoratori si sono riuniti in brevi assemblee per sensibilizzare l’utenza sui disagi vissuti dai dipendenti dell’ente.

Una mobilitazione promossa dalla rsu e da tutte le sigle sindacali (Usb, Cgil, Cisl, Uil e Cisal) per protestare contro i pesanti tagli alle spese di funzionamento dell’istituto disposti negli ultimi tre anni da vari governi, fino a dimezzare i fondi. "Si è arrivato all’assurdo - scrivono in una nota congiunta i sindacalisti - di assommare tagli per 553 milioni di euro su un totale di circa 1 miliardo e 100 milioni di spese. Nessun’altra amministrazione pubblica è stata finora taglieggiata come l’Inps". Alla chiusura dei rubinetti si affianca la decimazione del personale: una riduzione di 3.600 lavoratori, una trentina soltanto nella sede locale. È l’effetto della spending review, che tenta di eliminare gli sprechi con una scure pesantissima. "La situazione lavorativa è divenuta insostenibile", si sfogano i dipendenti. Tanto più che i tagli colpiranno direttamente anche l’utenza: entro il 2013, allertano i sindacati, saranno eliminate le risorse destinate alla lotta all’evasione contributiva e quelle ai piani di lavoro che assicurano la corresponsione, in tempi brevi, delle prestazioni a pensionati, disoccupati, cassintegrati e mobilitati.

“In questi ultimi anni le politiche finanziare dei vari Governi hanno, di fatto, creato una barriera fra l’Inps ed i cittadini – spiegano i sindacati - con l’obbligo assoluto di presentare qualsiasi richiesta solo telematicamente costringendo, quindi, la gran parte degli utenti a rivolgersi ad intermediari, con la chiusura degli sportelli pomeridiani in tutte le Sedi, con il mancato invio dei cud a pensionati e lavoratori assistiti spingendoli, quindi, verso i Patronati ed affini, con la riduzione del 50% delle spese per carta, toner, stampanti  ecc; se a questo aggiungiamo l’abolizione delle visite fiscali (anche a campione), e la riduzione dei controlli  e tutto quello che ancora dovrà venire abbiamo un quadro ben delineato di una volontà di non far funzionare l’Istituto e portarlo – lanciano l’allarme - verso una privatizzazione che a quel punto sarà indolore”.

“Tutto ciò – proseguono - mentre non si è tagliato nulla contro i privilegi delle varie caste che si annidano anche dentro l’Inps e continuano a prosperare, a predicare tagli e nello stesso tempo decidono esternalizzazioni di servizi che potrebbero essere svolti, a minor prezzo, dai lavoratori dell’Istituto”.

I sindacati hanno convocato la stampa per domani mattina (martedì 25 giugno) per annunciare ulteriori iniziative finalizzate a dire no ai tagli. 

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