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Cronaca

Stamina: niente cure a Noemi, il giudice rigetta il ricorso

I genitori avevano inviato un ricorso d'urgenza. La bambina affetta da atrofia muscolare spinale (Sma 1) è ricoverata all'ospedale di Chieti

"La piccola Noemi non potrà sottoporsi a cure con il metodo Stamina". Così ha deciso il giudice del lavoro dell'Aquila, Annamaria Tracanna, a cui lo scorso 18 novembre i genitori della bambina - che ha 18 mesi ed è affetta da atrofia muscolare spinale (Sma 1) - avevano inviato un ricorso d'urgenza.

Tramite l'avvocato Michela Di Iorio, avevano chiesto che la loro figlia potesse curarsi presso l'azienda ospedaliera Ospedali civili di Brescia dove viene praticato il metodo Stamina. "Devo leggere l'ordinanza - ha commentato l'avvocato - Il giudice, evidentemente, deve aver privilegiato le tesi del comitato scientifico voluto dal ministro Lorenzin".
 

Probabilmente, sentiti i genitori della piccola, l'avvocato proporrà reclamo di fronte a un collegio composto da tre giudici. "Un ministro o chi per lui dovrebbe venire qui in ospedale a dire a Noemi che non ha il diritto ad essere curata come chiede, questo solo dovrebbe fare, ma nessuno si è visto o sentito per ora".

La piccola Noemi Scarretta si trova nel reparto di pediatria dell'ospedale di Chieti da ieri per una fortissima crisi respiratoria. "Se ci avesse lasciata - dice il papà Andrea all'Agi - oggi sarebbero corsi tutti a dire che ci sono vicini, come succede in Italia solo il giorno dopo che le tragedie avvengono. Noi abbiamo chiesto che a nostra figlia sia garantito il diritto a curarsi, solo questo - continua - ormai tutti conoscono la sua storia, grazie al Papa che ha chiesto di pregare per lei a milioni di persone: ieri ci stava lasciando senza nemmeno provarla questa cura che lei, che noi, chiediamo. Cosa ha fatto di male questa bimba per meritare questa indifferenza?".

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