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Cronaca Vacri

Spiaggiamento capodogli, il Wwf: "Fermare subito le trivelle"

Per il Wwf Abruzzo si tratta di un grande segnale d'allarme. L'eccezionale dispiegamento di esperti e di volontari a Punta Penna ha portato quattro dei sette capodogli a riprendere il mare aperto: uno aveva frammenti di una grossa rete infilata in bocca

“È un vero e proprio grido d’allarme, gravissimo in un bacino chiuso e di piccole dimensioni, che dovrebbe indurci a rivedere profondamente il nostro atteggiamento nei confronti del mare Adriatico”.E' il primo commento del Wwf dopo il clamoroso spiaggiamento di sette capodogli sulla spiaggia di Punta Aderci a Vasto.

“Il nostro pensiero, anche se è chiaramente da confermare, – sottolinea Fabrizia Arduini, referente energia per il Wwf Abruzzo - va all'intensa attività di ricerca geosismica attraverso l'air-gun da parte delle compagnie petrolifere, attualmente utilizzato soprattutto sulle coste dell'altra sponda dell’Adriatico. L'air-gun è una pratica che per l'intensità di suono prodotto nel sottofondo marino diviene micidiale per i cetacei e non solo, come dimostra una ampia letteratura a riguardo”. Il Wwf spiega anche che i sonar militari, in particolare quelli a bassa frequenza, hanno conseguenze devastanti per il mare e sono causa diretta di spiaggiamenti di massa e di emorragie per la risalita eccessivamente rapida degli animali spaventati da suoni mai sentiti in mare.

“La politica dello sfruttamento selvaggio – il delegato regionale per l’Abruzzo Luciano Di Tizio,  – non ci ha portato da nessuna parte. Le compagnie petrolifere promettono, a fronte delle loro perforazioni, vantaggi immediati per la collettività che non ci sono mai stati o che comunque non hanno compensato i danni ecologici ed economici per i territori coinvolti. Per costruire un domani ecocompatibile e che davvero ci possa portare fuori dalla attuale pesante crisi occorre guardare al futuro e non al passato. E le fonti energetiche fossili ormai sono soltanto un residuo del passato”.

Quello di Punta Aderci risulta essere il più grosso spiaggiamento di balene di tutto il Mediterraneo dalla fine del 1800 ad oggi. L’eccezionale dispiegamento di esperti e di volontari questa mattina ha portato quattro dei sette capodogli  - tre sono morti - a riprendere il mare aperto: uno di questi aveva frammenti di una grossa rete infilata in bocca. 

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