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Cronaca Lanciano

Carcere sovraffollato e pochi agenti a Lanciano: è di nuovo protesta

La denuncia del Sappe: "Pronti a portare la protesta degli agenti a Roma"

Pochi agenti per una struttura sovraffollata: i poliziotti penitenziari aderenti al Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe tornano a denunciare le condizioni di lavoro nel carcere di Lanciano e si dicono pronti a portare la protesta in piazza a Roma.

A spiegare le ragioni Donato Capece, segretario generale del Sappe: “Da tempo denunciamo una situazione allarmante, caratterizzata da un significativo sovraffollamento del carcere a cui si contrappone una significativa carenza di appartenenti alla Polizia Penitenziaria. Ma i problemi sono anche la precarietà dei posti di servizio e dei posti detentivi e la fatiscenza della caserma degli agenti di polizia penitenziaria, che non hanno neppure il vestiario a disposizione! A tutto questo, alle reiterate segnalazioni e denunce del Sappe, non è seguito alcun provvedimento concreto e per questo i colleghi di Lanciano sono pronti a manifestare davanti al Ministero della Giustizia ed al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a Roma”.

Il Sappe rammenta che “sono detenute a Lanciano 224 persone, di cui 65 imputati e 159 condannati. Gli stranieri in cella sono molto pochi, 21, cioè meno del 10% dei presenti. Nell’ultimo anno nel carcere di Lanciano si sono contati 19 episodi di autolesionismo, 2 tentati suicidi sventati in tempo dagli uomini della polizia penitenziaria e 28 colluttazioni, a testimoniare che si tratta di una carcere complicato sotto il profilo della gestione dell’ordine e della sicurezza interna che avviene sotto organico da parte degli agenti”.

La situazione nelle carceri dell’Abruzzo

Capece sottolinea le difficoltà operative della Polizia Penitenziaria in servizio nella Regione Abruzzo: “La situazione nelle carceri dell’Abruzzo, dove oggi sono detenute circa 1.890 persone rispetto ai circa 1.500 posti letto è sempre tesa ed allarmante", denuncia. "I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti nelle celle delle carceri abruzzesi nell'interno anno 2017 sono inquietanti: 191 atti di autolesionismo, 37 tentati suicidi, 176 colluttazioni e 60 ferimenti. Cinque sono state le morti in carcere, 4 per cause naturali ed una per suicidio in cella.  i suicidi di detenuti e tre le morti in carcere per cause naturali. Le evasioni sono tate 8 a seguito della concessione di permesso premio o licenza ad internati.  E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario 'aperto', ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria".

Il Sappe sottolinea che "nel carcere di Teramo si è contato il più alto numero di atti di autolesionismo, 65, seguito da Pescara (59) e Vasto (29)  mentre è nel penitenziario di Vasto  che si è contato il maggior numero di tentati suicidi, 13, sventati in tempo dagli uomini della Polizia Penitenziaria: a seguire Teramo con 11 casi. Quello di Teramo è anche è il penitenziario che ha anche il record regionale di colluttazioni (59) e ferimenti (52)".
 

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