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Cronaca

La nuova sede della Soprintendenza a Chieti: L'Aquila si oppone

Un decreto del ministro Dario Franceschini individua a Chieti la sede della nuova Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ma c'è confusione sugli allegati. La Spada (Uil-Bact Chieti): "Non è uno scippo: mai stato equilibrio tra le due città"

Chieti da città depauperata ad asso piglia tutto, almeno sotto il profilo della cultura. La pensano così all’Aquila dopo aver appreso l’intenzione del Ministero dei beni culturali di accorpare la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzo a quella Archeologica che ha sede proprio in centro a Chieti.

In effetti il decreto Franceschini sul completamento della riorganizzazione del Mibact, presentato pochi giorni fa al Consiglio superiore dei Beni Culturali, prevede che in tutte le regioni vengano istituite le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio tramite l’incorporazione delle due sovrintendenze (archeologica più  belle arti e paesaggio) in un’unica sede che sarebbe stata individuata a Chieti. 

"La nuova articolazione territoriale - si legge nella nota ministeriale - è stata definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori.  Ogni nuova Soprintendenza parlerà con voce unica ai cittadini e verrà articolata in sette aree funzionali. Al centro ci sarà una sola Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, che garantirà il coordinamento delle soprintendenze su tutto il territorio nazionale". Le Soprintendenze unificate saranno 39.

L'AQUILA SI MOBILITA - Ma dal capoluogo di regione si levano gli scudi contro i ‘cugini teatini’ che potrebbero loro malgrado ritrovarsi nell’inedito ruolo di scippatori nel caso l’operazione andasse a buon fine. In quel caso, nel capoluogo di regione resterebbe solamente la Soprintendenza speciale unica archeologica, artistica e paesaggistica per la città dell’Aquila e i comuni del “cratere” ( e il segretariato regionale) mentre Chieti, che a Villa Frigerj ospita già il polo museale d’Abruzzo diretto da Lucia Arbace, avrebbe la sede della nuova Soprintendenza in via degli Agostiniani. 

Ci sarebbe però una discrepanza tra la copia dello schema di decreto e l’allegato: nel primo documento si parla dell’Aquila come sede della nuova Soprintendenza, nel secondo si fa riferimento a Chieti. “Qualora non ci fosse stato un errore è chiaro che combatteremo per fare in modo che questo non accada – dichiara il responsabile regionale Cisl beni culturali e ambientali Elvezio Sfarra - Sarebbe assurdo portare la nuova Soprintendenza a Chieti. È sempre stata nel capoluogo e non si può espropriare una città terremotata di tutte le sue sedi istituzionali”.

"DA CHIETI NESSUNO SCIPPO" - Di diverso avviso il segretario della Uil-Bact di Chieti, Giuseppe La Spada, che sposta l’attenzione sui dipendenti: “Quel che è grave – spiega– è che il personale subisce l’ennesima riforma ministeriale prima ancora che sia stata completata la precedente: in altre parole il personale dei beni culturali in Abruzzo non sa che fine farà rispetto agli organici che si dovranno stabilire. Se poi la vogliamo mettere sul piano campanilistico, allora diciamo pure che L’Aquila ha la sede del segretariato regionale del Minsitero, la Soprintendenza unica dell’Aquila e dei comuni del cratere (istituita fino al 31 dicembre 2019 e prorogabile) e la Soprintendenza Bella Arti e Paesaggio, mentre Chieti ha il Polo Museale e la Soprintendenza Archeologia: se la nuova Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio non si  accorpa qui – conclude -  a Chieti rimarrebbe una sola sede. Dove sarebbe lo 'scippo'?”. 
 


 

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