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Cronaca

Comune e Provincia contro la soppressione dell'Ufficio del lavoro

Il sindaco Di Primio si impegna "a perorare la causa al ministero del Lavoro su basi oggettivi" contro il riordino ministeriale che farebbe della sede teatina un presidio di Pescara. No anche da Di Giuseppantonio, che fa leva sui tanti contenitori vuoti della città

La direzione territoriale del lavoro di Chieti diventerà un presidio di Pescara, con il rischio di perdere posti di lavoro e di arrivare alla chiusura definitiva. È l’allarme lanciato dai sindacati dopo aver appreso che la riorganizzazione ministeriale sopprimerà il posto dirigenziale degli uffici teatini e di altre 11 sedi di capoluogo di provincia.

La responsabilità andrebbe dunque al direttore dell’ex ispettorato del lavoro di Pescara. Un’eventualità contro cui si è già schierato il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, che ha fatto leva sugli edifici vuoti della città, a fronte di affitti carissimi pagati dallo Stato per ospitare i suoi uffici periferici.

Ieri (martedì 24 settembre) il sindaco Umberto Di Primio e l’assessore Emilia De Matteo hanno incontrato la direttrice della direzione provinciale del lavoro, Cristiana Di Muzio, per trovare una soluzione all’ennesimo scippo di cui cadrebbe vittima il colle. Il regolamento approvato dal decreto legge del 6 luglio 2012 “farebbe presagire una futura soppressione degli uffici dal capoluogo teatino”, commenta la direttrice.

Per questo di Primio si è impegnato a “perorare la causa presso il ministero del Lavoro sulla scorta di dati oggettivi che evidenzieremo”. Una delle argomentazioni più forti, già adottata dai sindacati, riguarda l’alto numero di cittadini nella provincia di Chieti, la più popolata d’Abruzzo e quella con gli insediamenti industriali più grandi.

Tanto più che una soppressione della sede di Chieti comporterebbe ritardi e disservizi nello svolgimento delle pratiche. Comune e Provincia si stanno già attivando per evitare questa perdita. 

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