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Cronaca

Sixty, mobilità per 256: l'ultimo disperato appello alla Regione

Ultima assemblea degli ormai ex lavoratori del marchio tessile nell'ultimo giorno di cassa integrazione. Poche le speranze nel futuro dell'azienda, che i sindacati accusano di non aver rispettato il patto firmato l'anno scorso

Parte oggi, sabato 11 ottobre, la mobilità per 256 ormai ex lavoratori della Sixty. Ieri ultimo giorno della cassa integrazione, è anche il giorno dell’ultima assemblea dei sindacati che hanno seguito una delle vertenze più lunghe e dolorose della Val Pescara.

Giuseppe Rucci (Filctem Cgil), Maurizio Sacchetta (Uiltec Uil) ed Ettore Di Natale (Felca Cisl) hanno radunato i lavoratori nel parcheggio della sede di via Piaggio per spiegare gli ultimi sviluppi di una vicenda che ha lasciato tutti con l’amaro in bocca dopo anni di battaglie per rivendicare il diritto al lavoro e un accordo sindacale che, ad oggi, non è stato applicato.

Il progetto di rilancio del marchio prevedeva infatti 52 nuovi occupati, con una società satellite che avrebbe dovuto assorbire dai 40 ai 60 lavoratori: ne sono stati assunti soltanto 8. L’ultimo, disperato, appello, è alla Regione, che entro fine mese dovrebbe incontrare la proprietà cinese. La speranza è che si trovi una possibilità di reintegro per i 256 in mobilità, beffati dall’esito della vertenza e dallo spostamento della produzione di Murphy&Nye, il marchio più venduto, in Veneto.

Ma gli spiragli per il futuro, oggi, sono rimasti ben pochi

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