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Cronaca

Sequestrate 12mila mascherine non conformi in Abruzzo, nei guai i titolari di tre attività nel chietino

Dieci in totale le persone segnalate dai carabinieri del Nas fra titolari di depositi, farmacie e parafarmacie. Nei confronti dei trasgressori sono state elevate sanzioni per diverse migliaia di euro

I carabinieri del Nas di Pescara hanno sequestrato ben 12mila mascherine nel corso di numerosi controlli svolti in farmacie, parafarmacie, depositi e importatori abruzzesi.

Sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria i titolari di sette attività, di cui tre nella provincia di Chieti, per un totale di 10 persone responsabili di aver immesso sul mercato dispositivi di protezione individuale non conformi ai requisiti di sicurezza, mascherine facciali filtranti generiche presentate come dispositivi di protezione e mascherine facciali commercializzate come dpi, sebbene l’iter autorizzativo presso l’Inail non fosse ancora concluso.

I Nas  hanno passato al setaccio non solo la documentazione commerciale e di vendita, ma anche l’esistenza delle autorizzazioni alla produzione e commercializzazione, per le procedure in deroga, che avrebbero dovuto rilasciare Istituto Superiore di Sanità, per i dispositivi medici e l'Inail per i dpi.

Durante le indagini, i carabinieri si sono basati anche sulle segnalazioni pervenute al centralino del Nucleo di Pescara, la captazione di notizie sulle fonti aperte del web e sulle pagine social delle attività commerciali.

Altre cinque persone sono state segnalate alle Camere di Commercio territorialmente competenti, per l’assenza di informazioni in lingua italiana, come imposto dal Codice del Consumo, sui prodotti in vendita. Nei confronti dei trasgressori sono state elevate sanzioni per diverse migliaia di euro.


 

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