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Cronaca Ortona

Sciopero pescatori: tensioni a Ortona, intanto i prezzi aumentano

Continua la protesta delle marinerie italiane contro il caro gasolio. Ieri a Ortona momenti di tensione quando alcuni armatori hanno interrotto lo sciopero uscendo in mare. Intanto sui banchi alcuni tipi di pesce cominciano a mancare e i prezzi salgono

Continua la protesta delle marinerie italiane contro l'aumento del costo del carburante. I pescatori hanno cominciato a scioperare ieri (31 gennaio) e andranno avanti fino a venerdì 3 febbraio, lo stop sta coinvolgendo anche le marinerie abruzzesi, ma non tutti gli operatori sembrano aderire.

Nel pomeriggio di ieri, al porto di Ortona, ci sono stati infatti momenti di tensione quando sei armatori sono usciti in mare per una battuta di pesca. Al riento nello scalo hanno dovuto fronteggiarsi con i colleghi di Ortona, Pescara, Giulianova e Vasto i quali, contrariati, li hanno convinti a donare in beneficenza metà del pescato. Sono intervenuti anche gli uomini della capitaneria di porto e la guardia di finanza.

Intanto sui banchi si avvertono i primi disagi dovuti alla protesta: alcuni tipi di pesce cominciano a mancare e i prezzi salgono. A Chieti centro, questa mattina, seppie e persico freschi costavano da 1 a 2 euro in più al chilo, le alici invece, che solitamente non mancano mai nelle pescherie teatine, non c'erano.

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