Porta a Chieti il mistero di una donna scomparsa dal comasco: è rinchiusa in convento?
I familiari la cercano da marzo. Qualche settimana fa hanno ricevuto la telefonata dalla struttura religiosa teatina in cui si sentivano solo lamenti
Un convento di Chieti è finito nell’occhio del ciclone per la scomparsa di una donna del comasco, Rosaria Curti, di cui non si hanno più notizie dal mese di marzo.
La rivelazione nella puntata di ieri sera di Chi l’ha visto?, la trasmissione di Rai 3 dedicata alle persone scomparse. La mamma e la sorella della 53enne di San Bartolomeo Val Cavargna (Como), hanno lanciato un nuovo appello per la loro congiunta, rivelando il dettaglio che porta a Chieti.
La madre della donna, anziana e molto provata, ha ricevuto una telefonata da un numero che non conosceva, in cui si sentivano lamenti in sottofondo. Inevitabile collegare questo episodio a Rosaria. Approfondendo la vicenda, i familiari hanno scoperto che l’inquietante chiamata era partita dal numero telefonico di un convento di Chieti, di cui non è stato specificato il nome.
L’inviata Rai ha cercato di incontrare la madre superiora, senza successo. È riuscita a parlare solo con una suora, che ha tagliato corto, spiegando che loro non hanno mai visto la signora Rosaria e che non c’entrano con la telefonata. Dopo il secondo tentativo, alla giornalista è stato risposto seccamente di “andare dai carabinieri di Chieti Scalo”.
Di certo, se Rosaria si fosse rinchiusa nel convento, resterebbe da capire come possa aver affrontato circa 700 chilometri, senza soldi, indumenti di ricambio o documenti.
L’unica cosa certa per ora è che lo scorso 9 marzo, alle 8 del mattino, è uscita di casa e ha fatto l’autostop. Un conoscente l’ha accompagnata fino a una farmacia di Carlazzo, un paese non distante dal suo.
Da lì, potrebbe essersi incamminata a piedi in direzione di Corrido, un altro comune della zona. Non ha portato con sé nulla, neppure i documenti di identità.
