rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Piazza San Giustino

L'ultimo saluto a D'Orazio: "Ci ha insegnato che nella vita contano i fatti"

Grande commozione e partecipazione in cattedrale venerdì pomeriggio per il funerale di Roberto D'Orazio, scomparso a 69 anni. Saracinesche abbassate e tanti, tantissimi messaggi di cordoglio e affetto per il papà del Caffè Vittoria

L’ultimo saluto a Roberto D’Orazio, l’imprenditore, il commerciante, il papà e, per tutti, il volto placido ed elegante del Caffè Vittoria, non poteva che essere in una chiesa gremita di affetti e conoscenti. Perché tutti, almeno una volta, sono entrati nello storico Caffè dei portici teatini. Nella cattedrale di San Giustino il dolore è straziante sul volto e nel cuore delle sue donne: l’inseparabile moglie Lucia, le figlie Gabriella, Renata e Mariangela; e anche il fratello Ettore, dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo 4, la sorella Annamaria, i nipoti, i generi e tutti i dipendenti che D’Orazio, titolare del Vittoria da 27 anni, chiamava la sua ”grande famiglia”.

“Il suo è stato un cammino di bontà e amore, lo stesso che ha portato nel suo caffè” le parole del parroco di San Giustino, don Nerio, durante l’omelia. “Laddove sembra che tutto scompaia per sempre – ha proseguito – inizia la vita straordinaria, il posto che Gesù prepara per noi attorno alla tavola diversa: quella dell’eternità”. “Era un benefattore nascosto” ha ricordato alla fine delle celebrazione don Michelangelo, parroco della chiesa di Sant’Agostino, dove Roberto e sua moglie non mancavano mai, prima di lasciare la parola all’ultimo, commovente saluto pronunciato a nome di tutti dalla figlia Gabriella.”Sei stato un papà speciale. La tua famiglia andrà avanti con coraggio, come tu ci hai insegnato. Ringrazio tutti, ringrazio questa splendida città, ringrazio per le parole dette e per quelle non dette che restano nel cuore. Ci hai insegnato che nella vita ci vogliono i fatti. Un giorno ci rincontreremo e sarà un giorno pieno di sole. Grazie papà!”.

Le saracinesche del Caffè Vittoria sono rimaste abbassate dal giorno della scomparsa di D’Orazio, giovedì. Il titolare del bar era ricoverato al policlinico di Colle dell’Ara. Il decesso sembra essere legato a complicanze sopraggiunte dopo un intervento chirurgico per problemi intestinali. Un intervento che sembrava essere riuscito: la famiglia ha chiesto l’autopsia per avere certezza sulle cause. 

In tanti anche oggi si avvicinano smarriti e dispiaciuti sotto il portico dove i tavolini vengono sistemati con cura sette giorni su sette. “Chieti ha perso un pezzo di storia”, dicono, “Era un grande esempio di vita e professionalità”. Sulle vetrine, per la strada e su Facebook le parole d’affetto per Roberto non si contano più. "Era un Signore di riferimento di una città che man mano sparisce" scrive un amico su Facebook.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'ultimo saluto a D'Orazio: "Ci ha insegnato che nella vita contano i fatti"

ChietiToday è in caricamento