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Cronaca

I rifiuti della capitale arrivano anche a Chieti: scoppia la polemica politica

L’ipotesi è che in Abruzzo arrivino, nel corso dell’anno appena iniziato, circa 380 tonnellate di rifiuti al giorno, per 300 giorni lavorativi. In tutto 114mila tonnellate

Scongiurata l’ipotesi Emilia Romagna, i rifiuti della capitale finiranno in Abruzzo. Questo ha deciso l’Ama, l’azienda che si occupa della raccolta dell’immondizia a Roma. “La nostra logica - ha dichiarato l’amministratore delegato Lorenzo Bagnacani - è riferire impianti più vicini, in modo da ridurre il più possibile i costi”.

La questione è al centro di un vertice tecnico amministrativo in programma oggi, in Regione. Intorno a un tavolo si riuniranno il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, e il governatore Luciano D’Alfonso. 

L’ipotesi, qualora la giunta regionale decidesse di avallare la proposta del Lazio, è che in Abruzzo arrivino, nel corso dell’anno appena iniziato circa 380 tonnellate di rifiuti al giorno, per 300 giorni lavorativi. In tutto 114mila tonnellate, che finirebbero negli impianti della Deco, a Chieti, della Aciam di Aielli (L’Aquila) e della Cogesa, a Sulmona. 

Ma tra i vari schieramenti politici monta già la polemica. “Se l'Abruzzo non morirà sfiatato dai rincari lo farà per l'olezzo dell’immondizia”, scrivono in una nota il coordinatore regionale Lega-Ncs Abruzzo, Giuseppe Bellachioma, il responsabile dipartimenti Lega-Ncs Abruzzo, Gianfranco Giuliante, il responsabile ambiente Lega-Ncs Abruzzo, Davide D'Errico. “La morsa che stanno stringendo, il Pd con gli aumenti e i 5 Stelle con l'immondizia, complice la Regione Abruzzo - incalzano - ucciderà il nostro territorio. Dei rincari di autostrada, luce, gas e quant'altro sappiamo, l'ultima novità sono i rifiuti che, per motivi politici, non andranno più in Emilia: la Raggi e i 5 Stelle preferiscono portarli in Abruzzo”.

Il consigliere regionale del Pd Camillo D’Alessandro invita: “La Raggi dichiari l'emergenza ed una Regione come la nostra ha il dovere di dare una mano alla Capitale (come già accade ed accaduto in passato), ma se fanno pure i sostenuti dicendo che loro non hanno problemi allora non vi è necessità dell'Abruzzo, quindi ognuno si tiene i propri rifiuti”. 

"Tuttavia mi chiedo - puntualizza - cosa sarebbe accaduto a parti inverse? Se per caso a governare Roma ci fossimo noi, mentre alla Regione i 5 Stelle, i vari esponenti locali, i vari Pettinari? Ci vuole leale collaborazione tra istituzioni - chiarisce D'Alessandro - tuttavia l'accoglienza ha senso solo in condizione di emergenza di un territorio, della Capitale, altrimenti perché saturare i nostri impianti per incapacità altrui? Devono dire all'Italia intera la verità. Dunque - conclude - ci vuole subito una operazione verità, trasparente, chiara, perché gli abruzzesi devono sapere cosa accade sul loro territorio e perché".

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