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Cronaca

Costa ed El Zohbi al prefetto per la famiglia con la casa inagibile

Da mesi i due consiglieri denunciano presunte irregolarità nelle graduatorie per l'emergenza abitativa, come punteggi raddoppiati o assegnati al massimo senza rispettare il regolamento. Per padre, madre incinta e bimba il dirigente spiega che "solo la cucina è inagibile"

Si sono rivolti al prefetto i consiglieri comunali Bassam El Zohbi (Idv) e Stefano Costa (Pdl), per chiedere un intervento rapido in favore di una famiglia con una bimba e un altro in arrivo, che vive in un appartamento dichiarato inagibile dai vigili del fuoco.

Ieri mattina (giovedì 30 ottobre) i due sono stati ricevuti dal capo di Gabinetto, Valentina Italiani, per raccontare del disagio di una famiglia costretta a vivere i 30 metri quadrati, in parte puntellati perché a rischio crollo.

“La dichiarazione di inagibilità del vano cucina – argomenta in una lettera il dirigente dell’ufficio Politiche della casa, Giuseppe Di Paolo – non equivale a dichiarazione di inabitabilità dell’intero alloggio”. Per questo, alla domanda non è stato attribuito il punteggio massimo (20 punti, ndc), ma solo quello “relativo alla antigienicità e sovraffollamento dell’alloggio, debitamente certificate dalla Asl”. Così, ad una condizione abitativa oggettivamente insopportabile, la burocrazia ha assegnato soltanto 8 punti, facendo scivolare la domanda al 16esimo posto in graduatoria. “Vale a dire – tuonano i due consiglieri – che una alloggio comunale non lo vedranno mai. Ci domandiamo: chi sarà responsabile se dovesse accadere qualcsoa? Dov’è la responsabilità dei dirigenti o di chi è chiamato ad interessarsi di casi come questo?”.

Ma secondo El Zohbi e Costa, gli errori nella seconda graduatoria provvisoria per l’emergenza abitativa sarebbero molti di più. Come l’attribuzione del punteggio massimo a chi ha subito uno sfratto per morosità, “quando il regolamento – spiega – non premia tali fattispecie”. I casi sarebbero almeno sei, mentre a quattro famiglie sarebbero stati attribuiti “doppi punteggi per la condizione di emergenza abitativa”, altro calcolo non previsto dal regolamento.

Sono in tutto 50, invece, le famiglie non ammesse in graduatoria perché non avrebbero le condizioni oggettive per accedervi, mentre vi sarebbe un caso di occupazione abusiva che ha avuto comunque accesso alla graduatoria. Di questi casi si parlerà nella prossima seduta della commissione Controllo e garanzia, fissata per martedì 4 novembre. E in attesa di quell’appuntamento i due consiglieri lanciano un appello al Comune affinché “sfrutti le possibilità previste dalla legge 431 del 1998, che prevede il rimborso fino al 90 per cento investendo risorse più cospicue per dare risposte concrete e sostenere le famiglie che vivono in condizioni al limite della disperazione”. 

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