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Rapine e furti a raffica, il Coisp: "La provincia di Chieti non può essere il bancomat dei malviventi"

Il sindacato della Polizia di Stato è preoccupato e lancia l'allarme dopo gli ultimi gravi episodi di cronaca con una lettera al questore nella quale evidenzia la necessità di incrementare il personale per poter prevenire i crimini

La rapina in villa a Lanciano balzata per giorni sulle cronache nazionali, il furto al Sarni oro del centro commerciale Centauro lunedì sera, a poche ore di distanza da un altro grave colpo in gioielleria a Cupello: è innegabile che la provincia di Chieti stia vivendo una recrudescenza del crimine come mai prima. A lanciare l'allarme è il sindacato della Polizia Co.I.S.P. in una lettera indirizzata al questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello.

"Gli ultimi eventi - scrive il segretario provinciale Mauro Giannetta - hanno visto il nostro territorio, che una volta era considerato placido e tranquillo, tramutarsi in una “radura” fertile per delinquenti efferati e spietati. La pronta reazione e la preparazione degli operatori della Questura e del locale Commissariato hanno consentito, in brevissimo tempo, la cattura dei romeni ritenuti gli artefici della nota rapina in villa di Lanciano, ai danni di due anziani. Pur tuttavia, signor questore, questo aindacato di Polizia se da un lato plaude ed elogia l’operato pregevole di tutti quei poliziotti che hanno contribuito alla celere risoluzione della menzionata rapina, dall’altro non può non richiamare la Sua attenzione e quella del Dipartimento della Pubblica Sicurezza sui gravi eventi che, nelle ultime settimane, stanno imperversando a Chieti e Provincia.

E’ dell’altro ieri la sconvolgente notizia di due rapine consumate nello stesso giorno da tre o quattro individui incappucciati ed armati. La prima all’interno di una gioielleria di Cupello ove i criminali hanno malmenato il titolare del negozio e fatto inginocchiare per terra una sventurata cliente, con l’esplicita minaccia che altrimenti l’avrebbero ammazzata. La seconda, se vogliamo ancora più sfrontata e plateale, poco dopo le 19 all’interno del centro commerciale Centauro di Chieti. In quest’ultima i delinquenti, incuranti persino della presenza di anziani, mamme e bambini, hanno infranto le vetrine della gioielleria Sarni e prelevato quanto potevano arrancare per poi, con tutta calma, dileguarsi a bordo di un’auto che li attendeva fuori.

Questo sindacato di Polizia apprezza le Sue insistenti richieste di incremento di personale rivolte al Superiore Ministero. Pur tuttavia dobbiamo registrare che ad esse non sono seguite risposte concrete ed immediate, imprescindibili per contenere tali efferati delitti e tamponare l’emorragia in corso".


Per il sindacato la provincia di Chieti non può tramutarsi in una ”terra di nessuno” e per questo serve prima di tutto la prevenzione.

"La risposta dello Stato - prosegue la lettera - deve precedere il reato non seguirlo. Una comunità avverte la presenza delle Istituzioni quando i delitti non li subisce sulla propria pelle lacerandone spesso l’animo per sempre. Prevenzione vuol dire incrementare anche il personale della locale Divisione Anticrimine. L’ufficio che per vocazione dovrebbe monitorare i criminali e prevenirne le azioni, emettendo le opportune misure di prevenzione, vede i pochi operatori presenti quotidianamente distolti dai loro compiti e dirottati ad assolvere altri e diversi servizi.

Per prevenire il crimine, i Commissariati di Lanciano e Vasto devono assolutamente essere infoltiti con nuovi giovani agenti. Non è più accettabile vedere i pur validi dDirigenti di quei presidi di Polizia “dannarsi l’anima ed escogitare mille espedienti pur di far uscire una sola volante. Si arriva a chiedere sacrifici agli operatori che a volte stridono con le norme contrattuali cosicché da mettere a rischio la loro integrità psicofisica! Nonostante ciò si verifica spesso che i territori del lancianese e del vastese non siano presieduti nemmeno da una pattuglia, soprattutto sui turni serali e notturni.

Vede sig. Questore, questa sigla sindacale ha da sempre a cuore la tutela e la salvaguardia dei diritti di tutti gli operatori di polizia. Essi non possono essere compressi o addirittura violati con la banale scusa che “la coperta è corta”, il personale è poco e bisogna accontentarsi di quello che si riesce a fare.

Tutto ciò è inaccettabile! Perché operare in dette situazioni di criticità mette a rischio gli Agenti e nel contempo non consente loro di offrire alla cittadinanza quella percezione di sicurezza che merita e che giustamente pretende dalla nostra Istituzione".


Il Co.I.S.P. conclude esortando il questore di Chieti a rappresentare nuovamente ai vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza le reali condizioni di carenze e criticità in cui quotidianamente operano i poliziotti del territorio, affinché decidano di potenziare il personale in questa provincia che non è più un’ “isola felice”.

"Queste parole Le vengono fortemente rivolte da tanti e tante poliziotte e poliziotti che semplicemente vogliono essere messi nelle condizioni di fare al meglio il proprio lavoro. Non accettano di vedere la loro comunità perdere la serenità di vita perché presa in ostaggio da incalliti e spudorati malviventi".

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