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Cronaca Centro / Corso Trento e Trieste, 6

Rapina in centro a Lanciano: scassinata la gioielleria Morone

I ladri hanno praticato un foro prima nella serranda e poi nel vetro anti-sfondamento, portando via orologi, bracciali e catenine. Si parla di un furto di alcune migliaia di euro, ma il danno è ancora da quantificare con esattezza

Non passeranno certamente una buona Pasqua i titolari della gioielleria Morone, a Lanciano. La scorsa notte, infatti, ignoti sono riusciti a rubare all’interno del negozio, situato in pieno centro cittadino (le vetrine affacciano su corso Trento e Trieste), senza che nessuno li vedesse né potesse accorgersi di qualcosa. A quell’ora, infatti (erano circa le 3), in giro non c’era anima viva.

I ladri, approfittando della situazione, hanno potuto agire indisturbati: si sono serviti di una fiamma ossidrica per aprirsi un varco nella saracinesca in lamiera del negozio. Non avendo alzato la serranda, i novelli Arsenio Lupin sono riusciti a non far scattare l’allarme. A quel punto c’era da superare l’ostacolo della vetrina anti-sfondamento, ma anche in questo caso i malviventi non hanno avuto problemi, a dimostrazione del fatto che il colpo era stato studiato e pianificato nei minimi particolari: hanno riscaldato la protezione interna di plastica, sciogliendola, e sono riusciti così a praticare un foro dentro all’esercizio. A quel punto, arraffare i preziosi esposti è stato per loro un gioco da ragazzi, considerando che quello era un “punto debole” della gioielleria, non coperto dalla sirena antifurto, in quanto i sensori erano stati disattivati tempo fa per alcuni problemi tecnici: è bastato infilare una mano e prelevare bracciali, orologi e collanine.

I titolari sono ovviamente sotto shock e stanno valutando quanto ammonta la rapina subita. Si parla comunque di alcune migliaia di euro, da sommare a un danno di 2.000 euro relativo alla vetrina scassinata.

Sul fronte investigativo, invece, c’è già una novità interessante: uno dei banditi, infatti, si è ferito tagliandosi con il vetro. La Scientifica è così intervenuta sul posto per prelevare alcuni campioni del sangue e cercare di risalire in questo modo, attraverso il Dna, all’identità del ladro.

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