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Cronaca Vasto

Latitante per cinque anni dopo la violenta rapina a un imprenditore vastese: arrestato grazie al Covid

Un uomo romeno è stato rintracciato nel suo Paese natale dopo la fuga nel Regno Unito e ora sarà estradato in Italia. Il presunto complice venne catturato un mese dopo l'aggressione

È stato individuato nel suo Paese natale e arrestato a distanza di cinque anni l'uomo accusato di aver rapinato, nel marzo 2015, il direttore di una catena di supermercati, insieme a un complice. 

Il primo dei presunti due rapinatori, Vali Cristea, classe 1985, era stato individuato un mese dopo e arrestato. Ora, grazie alle articolate indagini del nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Vasto, è stato scovato anche l'altro, Cristian Nedelcu, classe 1981. Entrambi sono di nazionalità romena e ritenuti fortemente indiziati di rapina aggravata in concorso. Il gip del tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, su richiesta della procura, ha emesso ordinanza di custodia cautelare a carico di entrambi.

L'episodio, come detto, risale al 17 marzo 2015. Intorno alle 21.10, i due si appostarono dietro un muro di corso Garibaldi e aggredirono con calci e pugni un imprenditore vastese mentre usciva dal vicino parcheggio multipiano. Dopo le botte, gli portarono via una borsa di pelle contenente 10 mila euro, l'incasso di uno dei punti vendita gestiti. Dopodiché, nel giro di qualche secondo, fuggirono a piedi.

Le indagini erano partite sin dai primi minuti dopo il delitto quando un passante aveva allertato il 112. I carabinieri intervenuti sul posto, avevano acquisito le immagini dal sistema di videosorveglianza del parcheggio e contattato tutte le persone che potessero riferire sui fatti.

Le conseguenti investigazioni, coordinate dalla locale procura della Repubblica e supportate da attività tecniche, hanno permesso di identificare in Cristian Nedelcu e Vali Cristea, entrambi già noti alle forze dell'ordine per delitti contro il patrimonio, gli autori della violenta rapina. Ma i due si erano resi immediatamente irreperibili.

I primi accertamenti hanno avvalorato la tesi che Nedelcu avesse lasciato il territorio nazionale, mentre Cristea cercasse rifugio a Roma, dove non riuscì a giungere, perché arrestato per furto di un’autovettura sull’autostrada A/24.

Il 20 aprile 2015, l'uomo venne arrestato e recluso nel carcere di Avezzano, mentre il presunto complice, con ogni probabilità, riuscì a raggiungere il Regno Unito, usando una falsa identità. A quel punto, il gip del tribunale di Vasto emise dichiarazione di “latitanza”.

Nel mese di giugno 2020 gli investigatori hanno accertato che, probabilmente per motivi legati alla pandemia da covid-19, Nedelcu fosse rientrato nel suo Paese di origine. A quel punto, è partita una concertazione con la polizia rumena tramite l’Ufficiale di collegamento italiano di stanza a Bucarest che, attraverso l’attivazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di Roma, ha fornito determinanti elementi circa la localizzazione del latitante.

Apprese le informazioni sulla presunta dimora di Nedelcu, a seguito di richiesta dei militari della compagnia di Vasto, il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Vasto ha emesso un mandato di arresto europeo con contestuale estensione delle ricerche in campo internazionale anche fuori dei Paesi aderenti all’aera Schengen.

Nel pomeriggio del 6 luglio 2020, dopo 5 anni di latitanza, Cristian Nedelcu è stato rintracciato nella città di Moineşti, nel distretto di Bacau, in Romania e arrestato dalle autorità di polizia locale. L'uomo è stato portato in un istituto penitenziario rumeno in attesa di essere estradato in Italia dove, sottoposto a giudizio, dovrà rispondere di concorso in rapina aggravata in concorso, reato per il quale è prevista una pena fino a un massimo di 20 anni.

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