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Cronaca

Raid vandalico dei vegani contro la festa degli arrosticini a Torino

La notte prima dell'inaugurazione hanno tranciato i cavi elettrici e sporcato i teloni degli stand della Festa della famiglia abruzzese e molisana. Ma la protesta è fallita: distribuiti 20mila arrosticini agli 8mila visitatori della manifestazione

Chissà se in Abruzzo, patria dell’arrosticino dove la buona carne di pecora assume a tratti un valore sacrale, si sarebbero mai spinti a tanto. Un vero e proprio raid punitivo, messo a segno dal fantomatico gruppo Alf, ovvero Animal liberation front, al grido di “Veganismo e giustizia”, puntando il dito contro i “Mangia cadaveri”, ovvero gli appassionati di arrosticini.

Obiettivo della spedizione la Festa della famiglia abruzzese e molisana, che ha animato lo scorso fine settimana Sassi, nel torinese: un trionfo di buona cucina abruzzese e molisana, con gli arrosticini ospiti d'onore del menu. Come racconta l’edizione online del quotidiano La Stampa, nella notte fra giovedì (12 settembre) e venerdì (13) un gruppo di vandali ha tentato di boicottare l’evento, per cui decine di volontari lavoravano da settimane. Per fortuna, però, i “terroristi” vegani non se la sono presa con gli arrosticini in attesa di essere cucinati, ma hanno tranciato i fili elettrici e imbrattato i teloni degli stand culinari con vernice indelebile.

Volevano evitare il sacrificio di centinaia di ovini abruzzesi, offerti a migliaia di emigranti o buongustai in visita alla festa. La missione vandalica, però, è fallita: l’estremismo alimentare non ha fermato gli appassionati di buona carne, 8mila in tutto, che hanno gustato in tre giorni 20mila succulenti arrosticini preparati sulla fornacella come tradizione impone.

Nonostante il successo della Festa della famiglia abruzzese e molisana, agli organizzatori è rimasto l’amaro in bocca, per un gesto grave di intolleranza, che si è tramutato in atto vandalico dai risvolti economici notevoli. E dire che per la pietanza simbolo d’Abruzzo pochi mesi fa si è impegnata anche la giunta, che ha registrato il marchio “Buongusto- l’arrosticino d’Abruzzo”, per dare al piatto della tradizione la stessa dignità di tanti altri prodotti italiani rinomati in tutto il mondo.

Una certificazione che garantisce la qualità per il palato del consumatore, e tutela il produttore da imitazioni o mancato rispetto delle regole di produzione, dall’allevamento degli ovini, alla macellazione, al confezionamento.

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