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Cronaca Fara Filiorum Petri

Il 12 e il 14 marzo i progetti di stoccaggio di gas al V.I.A.

Quarantasei progetti da liquidare in due giorni di lavoro: tra questi lo stoccaggio di gas a pressione in profondità proposto dalla Gas Plus nel chietino, in zona ad alto rischio sismico

Il 12 e 14 marzo prossimi il Comitato V.I.A. deciderà il futuro di ben 46 progetti, come segnala il Wwf Abruzzo.

Tra questi lo stoccaggio di gas a pressione in profondità proposto dalla Gas Plus Storage nei comuni di S. Martino sulla Marrucina, Casacanditella, Fara Filiorum Petri, Filetto e Vacri, un'area di 1000 ettari a massimo rischio sismico. “Ci chiediamo se la politica regionale conosca questa iniziativa e se è possibile che il Comitato VIA lo tratti in mezzo a decine di altri progetti" osservano dall’associazione, ricordando che un progetto simile in Emilia Romagna dopo la fortissima opposizione della Regione e a seguito del terremoto che interessò quelle aree è stato ritirato. "Anche il progetto previsto a S. Martino sulla Marrucina e dintorni è di tale rilevanza che segue la Valutazione di Impatto Ambientale nazionale e ora il comitato V.I.A. abruzzese deve esprimere le proprie considerazioni sul progetto”.

Oltre a questo intervento, saranno in discussione decine di cave, un nuovo esame dell'impianto di trattamento di rifiuti pericolosi a Rosciano, già bocciato precedentemente e due piani di lottizzazione per edificare migliaia di metri cubi di costruzioni nel Parco naturale Regionale “Sirente-Velino.

Per Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Abruzzo: “Il confronto con quanto accaduto in Emilia Romagna è impietoso. I comitati VIA di altri paesi e di altre regioni impiegano una seduta anche per un unico progetto mentre in Abruzzo, nonostante le nostre ripetute segnalazioni e gli evidenti problemi di questi anni - basti pensare all'approvazione da parte del Comitato del Centro Oli e del porto di Francavilla al Mare – si continua imperterriti con queste modalità di valutazione dei progetti che meriterebbero ben altro approfondimento.

Il territorio abruzzese - conclude - è costellato da migliaia di cave, siti da bonificare, ecomostri; i nostri fiumi per il 65% non rispettano gli standard europei; la qualità dell'aria è pessima nella zona a massima concentrazione di popolazione. E' evidente a tutti che non si può continuare come se nulla fosse e il Comitato VIA, punto nevralgico nella politica ambientale della Regione, deve cambiare radicalmente modo di operare. Altrimenti non ci si può più lamentare per come sono ridotte vaste aree della nostra regione”.

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