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Cronaca

Processo di Bussi, il Wwf: pronti per la causa d’appello

Atteso a giorni il deposito delle motivazioni. I pubblici ministeri decideranno sull'eventuale ricorso. Confermata piena fiducia nell'avvocato Tommaso Navarra

Il Wwf Abruzzo è pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo d'appello sulla megadiscarica di Bussi sul Tirino con l'avvocato Navarra. Tra una settimana circa è atteso infatti il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo di Bussi, concluso senza colpevoli.

Dopo una lunghissima e tormentata vicenda giudiziaria la Corte d’Assise di Chieti il 19 dicembre scorso ha infatti assolto i 19 imputati (tutti ex dirigenti e tecnici in vario modo legati a Montedison) per i quali i pubblici ministeri avevano chiesto condanne che andavano tra i 12 anni e 8 mesi e i 4 anni. Nel dispositivo di sei righe firmato dal presidente Camillo Romandini si decide l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” per il reato di avvelenamento delle acque mentre il disastro ambientale viene derubricato da doloso in colposo  per cui la Corte ha dichiarato il “non doversi procedere per intervenuta prescrizione". Nel dispositivo si preannunciava il deposito delle motivazioni  della sentenza entro 45 giorni, scadenza ormai imminente.

“Una attenta lettura delle motivazioni sarà indispensabile per una serena valutazione – dichiara oggi il delegato regionale Luciano Di Tizio – ma dico sin d’ora che il Wwf, se i pubblici ministeri decideranno per il ricorso in appello, continuerà ad essere presente. Il nostro obiettivo primario era e resta duplice: ottenere la bonifica e avere giustizia per un territorio violentato per anni da comportamenti illegali a danno della collettività degli abruzzesi”.

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